That’s Entertainment / 11 Luglio 2016 in The Jam: About The Young Idea

Al di là dell’argomento (di mio interesse), di questo esaustivo documentario ho apprezzato molto la struttura narrativa, caratterizzata da uno stile asciutto, preciso ed essenziale, cosa da non dare affatto per scontata nel genere.
La storia dei Jam viene ripercorsa in esatto ordine cronologico, con interviste a tutti i membri della band, anche quelli fuoriusciti prima dello scioglimento, e a persone, più o meno note (tra cui, l’attore Martin Freeman, per me insospettabilmente mod), legate in varia maniera (professionale e/o sentimentale) alla formazione musicale fondata da Paul Weller.
Sul binario cronologico, poi, corre una tematica precisa, quella relativa all’impatto del “fenomeno Jam” (immagine, messaggi) sulla società dell’epoca e alle influenze della stessa sul lavoro di Weller: un aspetto davvero interessante della questione, utile non solo in termini aneddotici, ma soprattutto -è il caso di dirlo- documentari.

Da suggerire non solo ai fan dell’incredibile Modfather (parliamoci chiaro: Weller suona “da professionista” da quando aveva 14 anni e sembra aver avuto sempre chiaro cosa fare di sé e quali direzioni artistiche prendere, mantenendo la sua naturale eleganza brit in qualsiasi situazione: chapeau), ma a tutti gli amanti della cultura britannica (musicale e non).

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