The Skeleton Key

Non un vero horror, non un vero thriller. una sorta di ibrido ma interessante.
la giovane Caroline accetta un lavoro di badante per l’anziano Ben colpito da ictus e si trasferisce nella grande casa isolata tra le paludi dove spadroneggia Violet, sorella di Ben. Nonostante le premesse non ci sono apparizioni/sparizioni, visioni soprannaturali o cose simili, solo la consapevolezza che qualcosa non quadra, le indagini vanno al passato della villa e anche qui nel territorio thriller non c’è una sequenza di morti ammazzati ma solo la scoperta della (presunta) verità.
Questa ambiguità forse non permette di apprezzare pienamente il film, in ogni momento ci si aspetta che succeda qualcosa di terribile, però va dato merito che la storia è intrigante e non banalizza troppo l’utilizzo della magia hoodoo. Peccato non aver utilizzato meglio gli spunti collaterali.
Godibile anche nella sua semplicità.

Rivisto dopo tanti anni, lo trovo ancora Curioso e affascinante: le ambientazioni nella Louisiana piovosa e umida sono azzecatissime quanto banali, il voodoo lì è di casa!
A parte questo Kate Hudson ci mostra questa combattiva e impicciosa ragazza che vuole a tutti i costi scoprire e ficcanasare…in un ambiente che si mostra intrigante e contorto da subito, come il marito di lei o gli specchi in soffitta… tutto ha del mistero, fino al colpo di scena finale che ci sta proprio bene!
Suvvia, qualcuno ha consigliato di vedere “Angel Heart” al posto di questo, ma quello di Alan Parker è un gioiellino a confronto! Ammettiamolo, se si parla di voodoo mica possiamo inventarci cose nuove 😉
Pellicola decente, poi l’idea della polvere di mattone l’ho trovata adorabile!!! un bel 6.5!

Sarà che ormai di film a tema Vodoo ne ho visti a decine, ma questo “the Skeleton Key” mi ha annoiato non poco. Tutto sa di già visto e nulla aggiunge ad un sotto genere ormai saturo e stanco. Non l’ho trovato particolarmente brillante né tantomeno affascinante.

La costruzione dell’atmosfera è quantomai banale…tutte le notti sono piovose e temporalesche solo per dare più Drama alle scene. Una via troppo convenzionale per essere attraente nei confronti di un pubblico scafato. Il colpo di scena c’è e viene assestato nel finale ma risulta troppo debole per risollevare le sorti di un film privo di mordente. Come se non bastasse la storia termina con un espediente da mediocre serial televisivo che mi ha procurato una frattura scomposta del setto nasale tanto si è storto.
Tecnicamente decente anche se alcuni giochi con le focali della macchina da presa sono grossolani e distraggono un po’ l’attenzione dalla vicenda.

Non perdete tempo con questa goffa pellicola e guardatevi direttamente “Angel Heart”.

Evidentemente ci deve essere della polvere di mattone tra me e questo film.

Voto: 4,5

Questo film all’inizio sembrava quasi una commedia. Una ragazza trova lavoro presso una signora anziana e con difficoltà a comunicare. Poi il mistero si presenta dinanzi a lei e la voglia di scoprirlo è troppo forte. Vi metterete nei panni dello scettico, come la protagonista (Kate Hudson) o finirete per credere anche voi? chissà. Vero è che ho associato questo film a “Il serpente e l’arcobaleno” di Wes Craven, 1984. Voi che ne pensate? Questo film mi ha spiazzato, Alla fine sono rimasta a bocca aperta perché proprio non me lo aspettavo. Per questo 7 stelline.

Avevo letto in giro che il finale del film mi avrebbe riservato piacevoli sorprese: ed è stato così! E’ valsa la pena vederlo fino in fondo, così ho scoperto un meccanismo orrorifico perverso davvero affascinante.

Per il resto, la storia trita e ritrita con poca originalità elementi tipici del cinema di genere, sfruttando banalmente l’affascinante versante hoodoo (diverso dal voodoo 😉 ).
Gena Rowlands senza infamia, né lode, la Hudson ci crede, si impegna, ma il suo personaggio è quel che é. Però ha dei bellissimi capelli! 😀