Recensione su Le ali della libertà

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Mozart tra le sbarre / 9 Luglio 2013 in Le ali della libertà

Rivedere questo film è una gioia per gli occhi e per il cuore. Complice l’infatuazione (tardiva) per The Walking Dead, mi sono andato a rivedere questo capolavoro di Frank Darabont, regista e sceneggiatore dalla filmografia contenuta ma che difficilmente sbaglia un colpo (è suo anche lo splendido Il miglio verde). Insuperato nel genere “film carcerari”, con un soggetto grandioso (che ve lo dico a fare, c’è la mano del Re) e due attori che raggiungono qui l’ apogeo della loro carriera, Tim Robbins e Morgan Freeman, “Le ali della libertà” è tra le tante cose un atto d’ amore verso la cultura, verso l’arte che non può conoscere sbarre. Ciò si manifesta cristallinamente con la memorabile sequenza della diffusione via altoparlante delle Nozze di Figaro di Mozart.
Questo film risulta addirittura al primo posto nella Top 250 di Imdb, quindi una classifica che rispecchia efficacemente il gradimento popolar-cinefilo (il punto di giuntura tra il critico snob e il consumatore di popcorn); beh, per quello che contano queste classifiche, vi dirò che io non ho molto da eccepire in merito.

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