Recensione su Il settimo figlio

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Un cliché unico / 20 Febbraio 2015 in Il settimo figlio

Un film che riesce a racchiudere tutti i cliché del genere fantasy. TUTTI.
Abbiamo il giovane speciale-non-sa-di-esserlo che vuole andarsene dal posto in cui è nato, il vecchio tormentato ultimo del suo rango, il giovane che litiga con il vecchio dicendo “Io non sono come te!”, il cattivo che si risveglia per una congiunzione astrale, la ragazza nata nel male che passa dalla parte del bene per amore…

Belle le scenografie e gli effetti speciali, ma non è più una novità. Menzione a parte per i costumi. Il protagonista è un poveraccio che vive nelle foreste ma ha più cambi d’abito di un modello, tra cui spiccano un cappotto di lana grigio chiaro lungo fino ai piedi e una felpa color panna con il cornino intorno al collo a V (tutto rigorosamente pulitissimo e privo di strappi o macchie di sangue, malgrado passi il tempo a combattere le forze del male). Io non chiedo tanto, ma almeno lo sforzo di renderlo credibile.

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