18 Gennaio 2014 in The Secret

Terribile e storpiante. La deriva pseudo fideistica degli ultimi decenni ha portato il genere umano a crearsi mini-religioni ad hoc. Di per se il fenomeno non andrebbe liquidato in poche frasi deprecanti, anzi, l’attenzione che meriterebbe andrebbe a scavare nella sociologia contemporanea che tenta di appropriarsi dei nuovi mezzi per riuscire a capire il mondo e, molto arcaicamente, più persone hanno facoltà di pensiero, producendo nuove idee, e maggiori sono le possibilità di comprendere, o semplicemente contaminarsi (grande gap della storia umana, dove, al contrario, il senso di appartenenza è sempre stato mescolato a termini quali infedeltà, eresia, etc).
Fino a qui niente di male, ma quando poi il nostro ego, o il nostro contegno, è chiamato a giudicare “zeitgaist frammentati” come questo “the secret” si rende necessario svegliarsi, ed un occhio minimamente attento riesce a vedere senza difficoltà le palesi frodi compiute ai danni dell’animo umano, soprattutto verso quelli più deboli, più ingenui.
Dietro ai libri e al film di questa panzana che ricalca un cliché di mercato già ampiamente noto si nasconde una mera operazione commerciale, frequente in America, che vede la rivelazione del segreto eterno, cardine dell’universo mondo, palesarsi grazie alla divulgazione (a pagamento) di una casalinga disperata.
Ciò che ne risulta è di uno squallore disarmante, opacamente medioevale. L’interessante scoperta scientifica delle frequenze del pensiero sono qui prese e banalmente sviluppate con l’uso di “leggi d’attrazione” inventate di sana pianta. Frasi come -è scientificamente dimostrato che il pensiero positivo è molto più forte di quello negativo- lasciano poco spazio a considerazioni sulla pellicola.

Parlare del livello tecnico, registico, documentaristico è del tutto inappropriato: trasmissioni tipo Voyager risultano più curate e interessanti. Un’ora e mezzo per una rivelazione che si sarebbe espressa chiaramente in 2 minuti.

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