Recensione su The Salvation

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Reminiscenze / 13 Agosto 2015 in The Salvation

(Sei stelline e mezza)

Western di impianto tradizionale che dal punto di vista narrativo, perlomeno nelle premesse, mi ha ricordato Il texano dagli occhi di ghiaccio di Eastwood. E poi qualche (ahimé) indefinita reminiscenza fordiana, un lontano Leone, (forse, a torto) un po’ de La legge del Signore, un pizzico di quel poco che ho visto di Deadwood e chissà cos’altro. Questo per dire che il film di Levring, inevitabilmente, porta alla memoria illustri precedenti, senza per questo finirvi sotto.
Nel complesso, The Salvation è un film di genere che appassiona quanto basta e che si lascia guardare con piacere da appassionati (me) e non (il mio compagno di poltrona) e che annovera l’inserimento di qualche dettaglio ironico e grottesco che ho voluto intendere di taglio nordico.

Mikkelsen irreprensibile: consapevolmente o meno, ripropone almeno un archetipo cinematografico già incarnato (con le debite distanze e proporzioni, mi riferisco all’imbattibile eroe di Valhalla Rising , colui che sembra avere un preciso codice personale nel gestire la propria precisa efferatezza).
Eva Green recita (ed incenerisce) con lo sguardo.
Eric Cantona barbuto interpreta (in maniera ben poco significativa) un bandito corso nel vecchio West: più salgariano di così…

Peccato che l’uso della CGA risulti spesso fin troppo visibile (vedasi le fiamme, in particolare, ma anche gli sfondi costruiti) e che la fotografia esageri in quanto a saturazione: a tratti, ho quasi rimpianto certi villaggi di frontiera realizzati palesemente con quattro assi e la cartapesta.

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