Una famiglia movimentata / 20 Marzo 2011 in I Tenenbaum
Era da un po’ che volevo vedermelo. Ed è stato colpo di fulmine.
Un film bello, bello di quelli che piacciono a me che vedono un protagonista collettivo, la famiglia, come microcosmo all’interno del quale è come se vivesse un piccolo mondo appartato dal resto di tutto.
Una famiglia sgangherata, formata da personalità molto diverse tra loro, con vizi, virtu’, debolezze, passioni, inclinazioni caratteriali che piu’ diverse di cosi’ non si potrebbe. Ma si scorge una complementarietà che si nasconde ma che si sente forte dove le diversità cercano di incasellarsi l’una con l’altra.
Adoro la fotografia di questo film, la scelta delle inquadrature e una sceneggiatura che sembra essere stata scritta dal migliore degli scrittori di epopee familiari.
Comicità unita al dramma, leggerezza a braccetto di una riflessione profonda sui legami familiari, sulla fragilità della persona, sugli errori commessi e connessi a rimpianti e rimorsi che non possono piu’ cambiare forma di cio’ che è stato.
Owen Wilson e Ben Stiller, due figure preminenti di Hollywood per i giovani, han lasciato quasi il tappeto rosso a Gene Hackman e Anjelica Houston e questo ci fa intuire l’andamento di una commedia che non è una commedia 100%. A volte infatti si colora di drammatico il che non guasta nulla, anzi assaporisce molto la storia di un qualcosa che va oltre la risata strappalacrime. Si sorride e si ride composti o anche scomposti ma comunque con il cuore in mano.
Molto bravo Luke Wilson, che conferma come a parità di ruoli, siano gli interpreti secondari a fare la differenza.
A livello di personaggi, non ce ne sono di primo o di secondo piano e questo l’ho apprezzato molto: tutti sullo stesso piano, al centro di tutto c’è la famiglia e un passato da recuperare, da incerottarne le ferite per poter guardare avanti con maggiori certezze.

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