20 Marzo 2012
Tratto dall’omonimo bellissimo romanzo(per inciso, un libro che tutti dovrebbero leggere)in questa trasposizione abbiamo la conferma della potenza del grande cinema,infatti la bellezza del fim riesce miracolasamente a disinnescare il terribile doppiaggio italiano del “povero” Mortensen ,ci si chiede se sia davvero impossibile trovare un altro doppiatore per il bravo attore americano davvero non meritevole ogni volta di subire tale scempio,la sua intepretazione meritava ben altra considerazione da parte della nostra distribuzione,ma neanche questa pecca riesce a guastare la sua performance che risulta splendida e meritevole di ogni elogio possibile,si nota la passione e la totale immedisimazione col personaggio,la sua sofferenza arriva a toccare la nostra sensibilità e non possimao che appaludire,come se non bastasse tutti gli altri interpreti sono pressochè perfetti,così come è senza sbavature la regia,ma meritevole di elogio sono la fotografia, le scenografie e la belilssima colonna sonora,dunque un’opera angosciante,intrisa di malinconia e pessimismo che pone domande non banali e che nel commovente finale riesce a tener accesa una debole luce,la convinzione è che il fuoco va cercato dentro ognuno di noi e va alimentato sempre e comunque, giorno dopo giorno,perché: ” la parola amore esiste “.

Ho letto il libro, ma non ho visto il film: chi doppia Viggo? Insegno? E’ così inadatto? Finora, la sua voce sul viso di Mortensen non mi è mai dispiaciuta…
si è lui, francamente non lo sopporto,al massimo va bene per i film di animazione,poi risulta particolarmente ridicolo quando doppia gli attori di colore.
Uuuh nemmeno io sopporto la voce dell’Isegno! Anche io ho letto il libro: fantastico, come tutte le opere di McCarthy, uno dei miei scrittori preferiti. Non so se vedrò il film, il ricordo di quelle pagine resta indelebile; ero sul bus e cominciai una pagina, dieci, venti, il tempo non scorreva. Non riuscii a smettere di leggere e arrivai a perdifiato fino alla fine; mai stato così a lungo su un autobus 🙂
(per inciso: era una giornata uggiosa ed autunnale!)
Quindi, sei arrivato al capoline e ripartito, arrivato all’altro capolinea e ripartito ancora? 😀
Rispetto all’altro mio intervento, nel frattempo, ho visto anche il film.
Non mi è dispiaciuto, ma il libro è tutt’altra cosa: il senso di ineluttabilità è molto più intenso ed opprimente. Il che provoca ansia e dolore nel lettore, ma è pur sempre valore aggiunto.
Tornando a Pino Insegno, mah, nonostante un tempo lo ritenessi più bravo e “professionale”, per quel che mi riguarda la sua voce mi piace e sulla faccia di Viggo mi pare caschi bene 😉
Esatto. E ho perso il conto di quante volte 🙂
Ovviamente, avendo un lavoro e famiglia è un lusso che non posso permettermi; ma quella mattina andò così, e ne serberò sempre un gran bel ricordo
Io mi sono tenuta lontano da questo film volutamente fino ad ora, perché il romanzo mi ha sconvolta non poco..un pugno nello stomaco.