21 Dicembre 2014 in The river wild - Il fiume della paura

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Meryl Streep per è una delle attrici più brave degli ultimi cinquant’anni. Più la guardo recitare e più mi rendo conto della sua bravura, è in grado di risollevare le sorti di qualsivoglia pellicola, anche di quelle che non hanno nulla da raccontare come questa.
Il film di Curtis Hanson, ormai abbastanza datato(ha già vent’anni), non ha nulla di nuovo da raccontare, parte come una specie di remake di “un tranquillo weekend di paura” per trasformarsi nella solita invettiva retorica contro la società odierna che ci sta lentamente ma inesorabilmente fagocitando, facendoci dimenticare dei nostri affetti più cari.
Meryl Streep è una donna in carriera, è lei che manda avanti la famiglia, che cerca di compensare le mancanze del marito, il classico marito dedito solo alla carriera e incurante dei bisogni e delle esigenze dei suoi cari e il viaggio rappresenta per i due un modo per riavvicinarsi, per ritrovare un’armonia di coppia ormai perduta.
Peccato che sulla loro strada si ritrovino il solito psicopatico di turno che cerca in ogni modo di mettere loro i bastoni tra le ruote, uno psicopatico interpretato magistralmente da Kevin Bacon, uno degli attori a mio modesto parere più sottovalutati degli ultimi vent’anni, un attore poliedrico e carismatico che non ha mai ricevuto il giusto merito(sempre a mio modesto parere) per le sue capacità.
Il film, a parte gli stupendi scenari, non ha niente da offrire, se non l’ottima interpretazione dei due attori sopracitati, uno scontro tra i due affascinante e intrigante, che finirà come è lecito che finisca(con la morte del cattivo Bacon e la riunione della famiglia Streep).
Curtis Hanson ha fatto senza alcun dubbio di meglio(“L.A.Confidential” per esempio).

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