The Ring

L’idea iniziale è buona, tutto sommato il film è coinvolgente, ma si poteva fare qualcosa di meglio e poi manca la suspence, quell’atmosfera che ti lascia inchiodata alla poltrona per ore.
E poi come ho scritto la Watts esagera troppo con occhioni sgranati e smorfie(anni luce lontana dall’interpretazione sublime in Mulholland Drive).
Molto meglio l’originale giapponese.

L’ho visto tanti anni fa, e lo so che obbiettivamente è una grande str****ta, una bambina che esce dalla tv e bla bla. no, mi ha fatto paura lo stesso, non ci posso fare niente. L’ho visto due volte. La prima, mi ha traumatizzata. La seconda, ho riso pensando a come poteva farmi paura. In ogni caso, è l’unico film che non mi ha fatto dormire, insieme a the grudge (si, mi inquietano le donne/bambine dai capelli lunghi. non si era capito?). Gli do un 6 e mezzo soltanto, perchè è riuscito a inquietarmi e mi inquieta tuttora.

Il film mi è piaciuto, buona la suspense e il dipanarsi della trama. Peccato che la madre trascuri un pò troppo il figlioletto, cosa che fa abbondatemente anche nel secondo capitolo.
Non si sa se la cosa che spaventa di più sono le morti oppure la tragica storia di Samara. Brava Naomi Watts che con questo film si è lanciata definitivamente nel firmamento di Hollywood (sarà protagonista anche di King Kong di Peter Jackson). Il bambino è abbastanza odioso anche se in questo film appare poco.
Peccato solo che dopo aver visto qualche parodia, venga quasi da ridere rivedendo alcune scene (ad esempio quella iniziale con le due ragazze).
Non trovate che l’albero che spicca vicino al motel sia abbastanza simile all’albero della sigla di Six Feet Under, per chi segue la serie?

Non voglio sapere in che modo ritengono questo un Horror perchè ha seriamente del ridicolo.
Hanno mescolato elementi, lasciandone molti ingiustificati e senza alcuna spiegazione dall’inizio alla fine.
The Ring è la rappresentazione della storia di alcune persone legate da un particolare evento : la visione di una videocassetta che dovrebbe, come dicono, provocare la loro morte nel giro di sette giorni (questo, dopo un particolare avviso telefonico).
Le indagini cominciano, giustificare la morte di chi non c’è più e salvare la vita di chi si ritroverà a guardare quella cassetta.
Se non vi lasciate impressionare da qualche flash, breve, vi garantisco che c’è anche spazio per le risate non per i personaggi, non per la trama ma per quanto male è stato messo in piedi.

Film del 2002 e remake del noto film giapponese “Ringu”, datato 1998, a sua volta basato sul romanzo di Koji; una videocassetta. Una telefonata inquietante che annuncia a colui o colei che l’ha guardata che morirà fra sette giorni esatti. La misteriosa morte di una ragazza che, effettivamente, aveva visionato il video. Una leggenda metropolitana? Probabilmente no.
Un gran bel film horror, nonostante le citazioni esplicite da altri film, come “Scream” e “Il Sesto Senso”. Coinvolgente. Mi ha messo i brividi in più di un’occasione e usando tre semplici oggetti: una videocassetta, un telefono e un televisore. Oggetti normali che diventano fini strumenti di un incubo. (il seguito, The Ring 2, purtroppo non è all’altezza del primo). Brava Naomi Watts nel ruolo della giornalista Rachel.