Recensione su Revenant - Redivivo

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Il miglior western di sempre? / 23 Dicembre 2015 in Revenant - Redivivo

Non sono un fan della violenza al cinema, né quando è gratuita (ovviamente) né quando è sistematica, cioè quando sarebbe irrealistico non mostrarla, ad esempio nei film sulla mafia, sulla guerra, o in tutti quei contesti dove le regole civili sono sospese, come molti contesti storici preindustriali, o il far west.
Sapevo che The Revenant sarebbe stato un film molto violento, ma non conoscevo il contesto. Nella mia ignoranza mi stupivo, quindi, che un autore visionario e sensibile come Iñárritu si fosse dato alla violenza gratuita come un Tarantino qualunque.
Si è invece dato al western come un Tarantino qualunque. Molto meglio di Tarantino, anzi. Gli fa le scarpe a Tarantino, a dirla tutta.
Iñárritu si è imbarcato in un progetto complicatissimo da scrivere e da mettere in scena per poter raccontare la tragedia interiore (e solamente interiore) di un uomo perduto nei boschi in cerca di vendetta per il figlio. E complicatissimo era il compito degli interpreti dei due ruoli principali: un uomo quasi paralizzato e incapace di parlare per mezzo film, e il suo “nemico” spietato ma non psicopatico.
Come trovare la bellezza in un contesto simile? Iñárritu ci riesce: con il sottotesto anticoloniale che emerge non solo dalla bassezza degli interessi americani e europei, ma dalla varietà e complessità delle dinamiche sociali e storiche dei nativi stessi, e dalla durezza e fierezza dei volti dei loro interpreti; con una serie di pianisequenza iniziali mozzafiato sulle battaglie fra cacciatori e nativi; con effetti speciali realistici e legati alle interpretazioni degli attori; con la fotografia che gioca con le luci e le strutture naturali di boschi e montagne; con le musiche evocative dei minimalisti Alva Noto, Bryce Dessner e Ryuichi Sakamoto; con le studiate interpretazioni psicologiche e fisiche di Tom Hardy e Leonardo Di Caprio, posseduti da (anzi, impossessatisi di) demoni infernali.

Il miglior western possibile? Il miglior western di sempre? Scritto e diretto da un messicano?

11 commenti

  1. Stefania / 23 Dicembre 2015

    Vendetta. Per. Il. Figlio?!? O.O
    Ma… ‘o veramente?!? Cééééé… Nel romanzo a cui il film si ispira, il “pretesto” non è quello, non esiste neppure, questo figlio (bene: un motivo in più per vedere il film, come se non avessi già abbastanza scimmia addosso 😀 ).

    • Francesco / 24 Dicembre 2015

      Da quello che ho letto il romanzo è basato su dei personaggi esistiti realmente, e a quanto pare nella realtà Hugh Glass non aveva questo figlio…
      leggerò qualche intervista per capire quanto hanno inventato

      • Stefania / 24 Dicembre 2015

        @franz: infatti. Ho letto questa estate il romanzo di Punke che ha fornito la base per il film e Glass non ha una famiglia, né tantomeno un figlio (lui vuole vendetta, perché… insomma, per altri motivi 🙂 ). È per via di questa sostanziale differenza che, se possibile, il film di Inarritu mi incuriosisce ancora di più 🙂

  2. aussiemazz / 23 Dicembre 2015

    Ciao, @franz io credevo che il film uscisse dopodomani negli USA (premiere a parte). Sapresti dirmi come l’hai visto? Grazie.

    • Francesco / 24 Dicembre 2015

      sei della polizia? guarda che se sei della polizia devi dirmelo. 😛

      Cmq, scherzi a parte, questo è un periodo dell’anno in cui i distributori dei film anticipano delle copie a collaboratori, giornalisti e membri delle giurie dei premi, e nonostante tutte le misure di sicurezza molte copie riescono a finire online. Metterle online è reato. Scaricarle pure. Ma la tendenza è a non perseguire più chi le scarica, perché tanto è inutile.
      Quindi diciamo che io sono atterrato proprio adesso a Fiumicino di ritorno dalla premiere mondiale della settimana scorsa al Chinese Theatre di Los Angeles, e indossavo un completo bellissimo di Armani, dovevi vedere che figurino che ero…
      Ma il film, volendo, lo può già vedere chiunque, pur illegalmente.

      • aussiemazz / 24 Dicembre 2015

        Sarebbe piaciuto anche a me essere a L.A., ma aspetterò le uscite successive. Anche perché mi hai fatto incrementare la curiositá! Peccato (?) per queste deviazioni dalla vicenda.

  3. Mara / 4 Gennaio 2016

    Film molto bello ma non per tutti, secondo me. È un film forte e molto silenzioso. La fotografia è meravigliosa! @franz e @Stefania , nei titoli finali del film viene specificato che si ispira solo in parte al romanzo.

  4. michidark / 12 Gennaio 2016

    Credo che tirare in ballo Tarantino per parlare di sto film non abbia alcun senso, se non quello per te di lanciare un po’ di guano gratuitamente. Cioè, questo film è l’opposto di come l’avrebbe girato Quentin: pochissimi dialoghi, musica d’atmosfera, visioni oniriche.
    Ma se proprio dobbiamo, credo che The Hateful Eight a livello di trama sia dieci volte più interessante di questo. Iñárritu, come in Birdman, ormai dà continuamente sfoggio delle sue capacità tecniche – eccelse, intendiamoci – anche qui sbrodolate su sbrodolate tra continui pianosequenza e inquadrature ravvicinatissime, che alla lunga mi stancano come quei chitarristi che fanno assoli di mille note.
    La lotta con l’orso è una di quelle scene che possono tranquillamente entrare nella storia del cinema, come anche gli splendidi combattimenti, ma la trama è poca cosa e una regia così leziosa non mi coinvolge molto, sembra un film costruito appositamente per vincere premi, come Birdman. Ci ho trovato anche rimandi al Gladiatore, figuriamoci. Per me è un buon film, che probabilmente farà incetta di premi agli Academy, ma è un film senz’anima.
    E no, il miglior western di sempre non l’ha fatto un messicano, ma un italiano: scegline uno a caso tra Per un pugno di dollari, Il buono, il brutto o il cattivo o C’era una volta il west.

    • Francesco / 14 Gennaio 2016

      Che sia l’opposto di Tarantino siamo d’accordo, anzi, era proprio il mio punto quando tiravo in ballo Tarantino. Poi, non fraintendermi, questi sono appunti che faccio a Tarantino amorevolmente, da estimatore. Quelli che amo li maltratto, io 😛
      Io notavo delle somiglianze tematiche e di genere proprio con The Hateful Eight, che pure attendo con ansia, ma qualunque aspettativa avessi sugli Otto, Revenant me l’ha stracciata, per i motivi che poi ho detto. La trama è sicuramente più complessa e originale in Tarantino che non in Inarritu, ma non esiste solo la trama.
      La provocazione sul “miglior western” (che poi era davvero una domanda, non retorica, quindi mi interessa sapere cosa ne pensate voialtri) teneva ovviamente conto di Sergio Leone, anzi, proponevo proprio di superare quell’assunto.
      Poi se a te Inarritu ha già stufato è chiaro che non puoi essere d’accordo. A me invece ha “stufato” Tarantino, nel senso che, avendo familiarità col suo stile, continuo a desiderarlo ma non mi aspetto di esserne sorpreso, né che operi altre rivoluzioni.

  5. Jack / 17 Gennaio 2016

    Concordo in pieno con @michidark. Parlandosi chiaro questo ‘The Revenant’ è un blockbusterone, quindi ho trovato fastidioso che si è cercato di dare una qualche introspezione ‘onirica’ al personaggi di DiCaprio, perché è proprio costruita e resa male. Non è un film che può tendere a chissà quale aspirazione, è un rerevenge movie riuscito male a mio avviso. Sulla parte tecnica non c’è nemmeno da parlare ovviamente, solo che c’è solo ed esclusivamente quella, e dopo un po sinceramente mi ha stancato. Tarantino per quanto mi riguarda sa girare un blockbuster come si deve senza aspirare al capolavoro alla Malick come ha tentato di fare Inarritu non riuscendoci, poi i due non sono nemmeno paragonabili.

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