L’idea di fondo resta ottima / 22 Agosto 2020 in La prima notte del giudizio
Già nel 2013 James DeMonaco aveva dato vita a un’idea geniale: The Purge. Per risolvere il problema della criminalità, della povertà e del sovrappopolazione, soprattutto quella del ceto basso, i Nuovi Padri Fondatori, il nuovo partito politico che dirige la baracca USA decide di avviare un esperimento che darà vita alla giornata dello Sfogo dove un giorno all’anno per 12 ore qualsiasi crimine resterà impunito, ovvero sarà legittimo, persino l’omicidio. James DeMonaco ha avuto un lampo di genio, un soggetto per dar vita a un cult del cinema distopico con possibilità che un giorno sarebbe potuto essere ricordato come un’opera visionaria estremamente attuale. Il soggetto è buono, buonissimo, ma la sceneggiatura non va proprio sin dal primo film. Anzitutto è quel genere di film che dovrebbe iniziare e finire lì, o al limite poterci fare una trilogia dove si mostra la nascita, lo sviluppo e la fine di questo distopico progetto di decriminalizzazione. Ma come dicevo la sceneggiatura non funziona già dal primo film. Il soggetto della storia viene preso poco sul serio, si punta a un film commerciale per adolescenti con molte idee basic, una serie di già visto, e qualche cliché qua e là. Manca la grande recitazione, una regia che lasci un segno, uno spingersi oltre perché eccetto qualche infilzamento o qualche sparatoria non si vede nulla di splatter e scioccante.
James DeMonaco hai sprecato l’occasione di entrare nella storia del cinema ma mi rendo conto che ti sarai fatto i big money con questi film quindi poco male per il tuo conto in banca.

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