Recensione su Come un tuono

/ 20136.7364 voti

13 Maggio 2013

Un film che raggiunge la sufficienza, ma che non mi ha colpito quasi in nulla se non in alcune scene che rasentano il plagio di Drive (tutto il piano sequenza iniziale con Gosling di spalle). La lunghezza poi alla fine rischia di far apparire slegate e totalmente a se stanti anche i tre quadri di cui si compone l’intero film, incipit con Luke, corpo centrale con Avery, Parte finale con i figli.
Un film totalmente virato al maschile, pervaso da quel senso di paternità mancata, cercata, rifiutata, di vuoto affettivo collegato al legame di sangue in cui i personaggi non riescono a sfuggire ad una sorta di destino ancestrale: come il figlio di Luke comincia un percorso di ricerca con una moto che “sa usare” senza sapere come e perché, così Avery padre non può fare il poliziotto, proprio come suo padre aveva predetto. Mal tratteggiato proprio il figlio di Luke che, nel vuoto del segmento centrale tutto dedicato ad Avery senior, non si sa poi perché sia così “arrabbiato” e fuori dalle righe (insomma, in fondo è stato allevato in una famiglia unita, affettuosa, partecipe).
Molto bella però la scena dell’inseguimento che si chiude dentro la casa, realistica e sporca, concitata, pasticciata, come la realtà appunto.

3 commenti

  1. Andrea / 13 Maggio 2013

    A proposito di Jason ho avuto la stessa impressione: il suo ambiente famigliare non giustifica il suo comportamento. Tra l’altro allo spettatore non appare neanche così fuori controllo, almeno fino all’incontro con il figlio di Avery (salvo poi, dopo l’arresto venire a conoscenza di altri precedenti non meglio precisati).

    • yorick / 13 Maggio 2013

      Ah, ma allora m’ignori, @admin! Grazie al cielo, pensavo fossi fuggito, o morto, o rapito dagli alieni, o alla ricerca del sacro Graal etc.

  2. tiresia / 13 Maggio 2013

    Infatti, un buco di sceneggiatura tremendo, DEVONO fare incontrare due figli segnati da un evento drammatico, ma Jason è quello fortunato, amato anche dal padre adottivo. Almeno che non si voglia dire nel film che indipendnetemente da come sei allevato c’è una sorta di stigma genetico….

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