Recensione su Il patriota

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Comunque io tifavo per gli inglesi. / 8 Luglio 2014 in Il patriota

Visto iersera in tivvù. Senza dubbio meglio di quell’accozzaglia di esplosioni e assurdità varie che è “2012”, sempre per la regia di Emmerich. Trovo però che manchi di qualcosa, a occhio e croce direi un’analisi obiettiva degli eventi narrati.
Devo anche dire che di film smaccatamente pro-qualcosa ne ho visti parecchi: pro-America, pro-URSS, pro-Cina, pro-Cristianesimo, pro-Islam, pro-ateismo, pro-boicoittiamolemultinazionali, pro-unamareadicose. E generalmente mi piacciono nonostante il loro essere di parte, il loro enfatizzare e perorare, talvolta fino ad estremi ridicoli, una causa. Anzi, questo tentativo li rende tutt’al più maggiormente divertenti. Non so perché quindi l’evidente esaltazione degli Stati Uniti di questa pellicola mi abbia urtato (oltre ad essere il motivo per cui me ne ero tenuto lontano finora). Sarà che tenevo per l’Impero Britannico…
Le scene di combattimento trovo siano state rese piuttosto bene e anche l’interpretazione dei personaggi non è da buttare. Certo, ci sono alcune cose eccessivamente prevedibili e “di rito” in questo genere di film, ma nulla di insormontabile. Però, però… la guerra è mostrata davvero in maniera troppo acritica e il film è della fine del XX secolo. E io sono ancora convinto che avessero ragione gli inglesi.
Cioè, questi coloniali erano dei bifolchi che non volevano pagare le tasse. Sì, certo, non erano rappresentati in Parlamento, ma è da ricordare che le tasse a cui erano soggetti erano tra le più basse dell’Impero, sicuramente inferiori a quelle cui erano sottoposti gli inglesi stessi. Tredici colonie che rendevano economicamente meno di una singola isoletta dei Caraibi (e quel po’ che rendevano era dovuto quasi solo al tabacco). Coloniali che per i propri comodi infrangevano ripetutamente i trattati fatti dall’Inghilterra con gli indiani, salvo poi andare a piangere dalla madrepatria per ricevere aiuto militare (un pozzo senza fondo, davvero) quando gli indiani si incacchiavano. Ovviamente l’ho semplificata e l’Inghilterra aveva le sue colpe, ma che la ragione non stesse solo da una parte è una cosa che neanche traspare, nel film. C’è perfino la scena stucchevole del bianco che pronostica al nero che combattendo per la libertà e la democrazia (marchi registrati americani), un giorno avranno una nazione di soli uomini liberi. Poi la schiavitù è stata abolita negli USA una quarantina d’anni dopo che nell’Impero Britannico, ma questo evidentemente non è importante.
Insomma, abbastanza ingenuo. Se si fosse inoltrato un po’ di più nelle questioni politiche e nel mostrare le varie facce del conflitto (non si è visto un solo indiano, ad esempio), anziché limitarsi a mostrare il sadismo e l’incompetenza degli ufficiali britannici, forse avrebbe acquisito qualcosina in più.

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