Recensione su La passione di Cristo

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La passione di Cristo
Regia:

20 Maggio 2013

Ma dai, se lo si prende per quello che è – ovvero un torture-porn – lo si apprezza ampiamente. Sangue, frustrate, umiliazione, ci mancava solo che qualcuno urinasse sulle ferite (o lo hanno fatto? Non vorrei confondermi) ed il quadro era perfetto.
D’altronde, è un film su Gesù, nel vecchio e nuovo testamento se ne leggono anche di peggiori. Non è stato di certo il primo masochista della storia, ma ha il suo perché.
Santa Bibbia, altro che 50 sfumature di gigio, pardon, di grigio.

22 commenti

  1. yorick / 21 Maggio 2013

    Sarebbe interessante capire dove vedi il “-porn”. Il “torture-” ci può stare, ma l’eccitazione dalla morte del Cristo… be’, neanche il Mantegna.

    • Dr.Mabuse / 21 Maggio 2013

      @yorick, torture-porn è un sottogenere horror, di quei film alla saw o hostel, la cui ragion sufficiente sta nel vedere per la maggior parte del film la vittima torturata nei modi più bislacchi. xD

      • yorick / 21 Maggio 2013

        Dunque, se non sbaglio il torture porn prevede (a) un low budget, (b) un piacere nella tortura e (c) un sottotesto horror. Mi pare che manchino tutti e tre i fattori: “The passion” non è un film a low budget, la sua raison d’être non è la tortura (è preponderante, ma sarebbe folle considerarlo un film esclusivamente sulla tortura: e a ogni modo, a differenza di Saw e Hostel, dove conta solo quello, il propulsore del film di Gibson non è la tortura ma quello che viene dopo, visto che racconta una storia di identità culturale/religiosa/-) e, soprattutto, non ha un sottotesto horror. Inoltre, @drmabuse, ti ricordo che Cristo è stato torturato non nei modi più bislacchi ma quelli che all’epoca erano in voga e di uso quasi quotidiano.

        • Dr.Mabuse / 21 Maggio 2013

          @yorick, nulla da eccepire, e poi parlavo di ragione sufficiente e non d’essere che si differenziano. spiegavo solo che in questo caso la parola porno non ha senso in sè ma solo attaccato alla parola torture: torture-porn, ovvero la tortura è mostrata esplicitamente al pari di come un porno mostra l’atto sessuale.

          • Naima / 21 Maggio 2013

            @yorick come al solito non capisci mai quando sono ironica. :3

  2. Presenza / 21 Maggio 2013

    @naimadahmer Sì, bisogna prenderlo per uno splatter 😀
    e anche con un certo retrogusto anti-semita che gli regala una lieve nota nostalgica.
    Gli ho dato 6 solo per la location scelta! XD

  3. henricho / 21 Maggio 2013

    Secondo me la polemica sul fatto che Gibson sia anti-semita ha influenzato molto la critica…dopotutto, la tortura è brutale, siamo d’accordo, ma quel che si vede nel film è quello che per anni le rappresentazioni sacre non hanno mostrato…inoltre è un fatto storico che Cristo sia stato tradito dalla sua stessa gente..l’hanno messo in croce i romani ma gliel’hanno consegnato i sacerdoti ebrei per cui mi chiedo dove sia la visione anti-semita…

    • Presenza / 21 Maggio 2013

      ciao @enrico , a Naima non dispiacendo, mi permetto di cercare di
      chiarire meglio.
      In epoca medioevale sono stati inseriti nel N.T. alcuni passaggi, o sono state calcate alcune frasi in modo da cercare di mettere in cattiva luce il popolo ebraico.
      Mel Gibson si è limitato a mettere nel film quello che c’è nella Bibbia,
      per cui non ha grandi colpe.
      Però, siccome la maggiorparte degli storici considerano la Bibbia
      un documento storico, e la maggiorparte degli storici convengono
      su quanto ho detto io sopra, allora ritengo che sarebbe stato
      preferibile da parte di Gibson valutare meglio cosa mettere nel film e cosa no.

      Per quanto riguarda le torture in particolare poi, come si vede nel film,
      l’hanno torturato i romani, non gli ebrei.
      Non mi riferivo a quello, almeno io.

      Se uno ci pensa bene, gli Ebrei dell’epoca non hanno tradito proprio nessuno.
      Perché Gesù era un ebreo tra gli ebrei, il quale si era messo in aperta contestazione delle proprie autorità religiose.
      Ancora oggi in mediooriente non si scherza con la religione.
      Figuriamoci cosa significava farlo duemila anni fa.
      Finché Gesù non entrò in Gerusalemme, sostanzialmente si può dire che
      nessuno gli torse un capello.
      Perciò si può presumere che, se Gesù avesse continuato la sua predicazione
      nei villaggi, nessuno l’avrebbe denunciato.
      Entrando in Gerusalemme Gesù cercava la morte (e non lo sto dicendo come
      Andreotti lo disse di Ambrosoli).
      Lo dico perché intendo che Gesù pensava che fosse giunto il
      tempo di morire per portare il suo messaggio di rinnovamento
      della sua fede (ebraica), nella profonda convinzione che
      la cosa non sarebbe finita lì.
      Per Gesù morire così avrebbe significato continuare a vivere
      nel regno dei cieli alla destra del Padre suo, ecc. ecc.

      Anche per quanto riguarda questo mondo, con il suo gesto di sacrificio
      estremo e volontario, Gesù si riproponeva di ottenere dei cambiamenti
      nella società della sua epoca e nella sua religione, anche a costo del martirio.
      So che questi discorsi possono sembrare strani a noi oggi.
      Ma bisogna ricordare che parliamo di uomini di 2000 anni fa e di un’altra
      parte del mondo.
      Storici e antropologi stanno codificandone i comportamenti,
      e ce li stanno “traducendo”, ce li stanno spiegando.
      In questo senso trovo un po’ mancante Gibson
      perché o non si è informato in proposito o li ha di proposito ignorati.
      E ci tengo a sottolineare che sono studiosi anche cristiani e cattolici.
      Non sono visioni laiche della vicenda.

      • henricho / 21 Maggio 2013

        L’approfondiento storico è senza dubbio interessante..il più delle volte cercare di ricostruire e contestualizzare la vita o alcuni passaggi salienti della vita di personaggi del passato è di grande stimolo..
        non nego e non critico il tentativo degli studiosi di trovare gli agganci alla realtà in un testo religioso…anzi, considero che sia importante. Prendere la Bibbia alla lettera nei suoi messaggi e nelle ricostruzioni che offre può essere fuoriviante. Anche e soprattutto per un credente.
        Però sono convinto che Gibson abbia voluto calcare più la mano sul versante religioso. Credo che la sua PAssione sia un testo filmico di carattere profondamente religioso più che storico…direi che sia molto realistico nel momento in cui proprone la visione senza filtri della sofferenza e la brutalità della tortura, come parte di una società piuttosto efferata e in questo non vedo riferimenti anti-semiti..ma nulla di più. Anzi, trovo molto interessante l’approfondimento storico che hai proposto…

    • Stefania / 21 Maggio 2013

      Mah, anch’io non ho mai visto tutto questo antisemitismo nel film. Mi è sempre parso un attacco fazioso ad una pellicola che avrà anche i suoi difetti, ma che non mi è mai sembrata accanita nei confronti degli ebrei.

      • Dr.Mabuse / 21 Maggio 2013

        @stefania, il lungo rallenty che segue il lancio della moneta dai sacerdoti del tempio ritratti con evidenti facce malignamente compiaciute fino a giuda, mi sembra degno del manifesto nazista dell’ebreo errante.

        • Stefania / 21 Maggio 2013

          Continuo a non vederci nessun attacco esplicito agli ebrei.
          Come detto, se il testo, tradizionalmente, suggerisce che la condanna sia stata fatta dai sacerdoti ebrei, non mi pare che, in questo senso, Gibson abbia raccontato più di quel che viene detto nei testi. Il sinedrio, in termini narrativi, rappresenta “solo” il cattivo di turno.
          Scomodare la propaganda nazista mi pare un po’ eccessivo.

          • Dr.Mabuse / 21 Maggio 2013

            fare un rallenty di quindici/venti secondi sulla moneta dei sacerdoti ebrei, che compra il tradimento di giuda, mi ricorda molto la propaganda antisemita per cui il popolo ebraico veniva rappresentato dai nazisti come accumulatori senza scrupoli di denaro in vista della conquista del mondo.

        • Noloter / 21 Maggio 2013

          Ed ecco spuntare, puntale ed immancabile come sempre, la regola di Goldwin… XD

  4. Stefania / 21 Maggio 2013

    @drmabuse: è un momento topico del racconto e, probabilmente, Gibson voleva evidenziarlo: scelta estetica e tecnica discutibile a parte (parlo del rallenty), se ci vuoi vedere l’antisemitismo a tutti i costi, fai pure. Per me, ribadisco, non è così.

  5. Presenza / 21 Maggio 2013

    grazie @enrico, sono perfettamente d’accordo con te quando dici
    che è da intendersi come un film religioso, e che la crudezza era necessaria.
    Un mio amico mi ha fatto anche notare come anche la figura di P.Pilato
    in questo film sia poco fedele al Pilato storico, e molto fedele al Pilato
    della Bibbia.
    E questo conferma la tua tesi che sia un film di fede, più che di ragione.
    Però anche che Gibson abbia la tendenza a minimizzare le responsabilità
    dei romani e aumentare quelle del sinedrio.
    Ma parliamo di religione.
    Il fatto è che io ritengo che Gibson non rappresenti il cattolico medio,
    ma un tipo di cattolico minoritario e un po’ retrò, che io non capisco tanto.
    Se morte e risurrezione di Cristo sono considerate dai cristiani l’evento culminante della storia umana (e della storia della salvezza in quanto in esso si compie la redenzione dell’umanità) allora, che senso ha che
    Gesù lo abbiano crocefisso solo ebrei e romani?
    Se penso che Gesù salverà che me, devo anche pensare che anch’io,
    al posto loro, avrei scelto Barabba.
    Quale peccato peggiore c’è di crocefiggere il Figlio di Dio?

    Ecco, è questo che secondo me manca nel film,
    e per questo che sento uno strano retrogusto.
    Ho la sensazione del giudizio di A verso B.
    E non di Gesù che muore per mano di A, per pagare i peccati di A,
    e garantire la possibilità di salvezza ad A.

    • henricho / 22 Maggio 2013

      Il tuo è un passaggio in più che in un certo qual senso avrebbe potuto essere reso nel film da un personaggio in particolare, qualcuno che innescasse una riflessione che a posteriori, si sofferma sul dubbio del cristiano…un pò una sorta di centurione se vogliamo…
      Per quanto riguarda le responsabilità penso che in un certo qual modo siano condivise da tutti…ma forse il tradimento in sè e per sè di chi avrebbe dovuto più di ogni altro comnprendere e accettare viene visto in maniera peggiore da Gibson (e dalla storia) rispetto a quello di una tirannia che già opprimeva un popolo…
      non si è mai davvero completamente buoni o completamente cattivi e il cinema ha riproposto momenti diversi della parabola di una popolazione come quella ebraica…da la Passione a Schindler’s list si sono succeduti moltissimi eventi e gli stessi protagionsti hanno assunto ruoli diversi…
      E’ per questo che quando vedo vignette che collocano Gesù ad Auschwitz, mentre ricorda a Gibson che lui sta lì, mi viene da pensare alla solita propaganda…

  6. Billy Parham / 21 Maggio 2013

    povero cristo .

  7. Billy Parham / 22 Maggio 2013

    è una battuta che fa riferimento al film .

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