Recensione su Il velo dipinto

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Un amore realistico. / 20 Agosto 2012 in Il velo dipinto

Penetrante, intensa e acuta analisi sull’Amore: “Il velo dipinto” si presenta come un lungo percorso di crescita interiore per Naomi Watts, nei panni di Kitty, viziata ed aristocratica londinese, che sposa il dott. Fane, solo per compiacere la madre.

Non nutrendo alcun sentimento nei confronti del marito, Kitty non si attarda a tradirlo, ma una volta scoperto il fattaccio, il dott. Fane, ferito nell’orgoglio, si riscatterà, trascinando la moglie in un remoto paesino cinese, afflitto da un’orribile epidemia di colera.

Tratto dal romanzo del ’25 di S. Maugham, “Il velo dipinto” vuole approfondire il tema dell’Amore. L’Amore quello vero, quello silenzioso e immobile della pazienza, della tenacia, della forza del tempo. Non il solito concetto del “e vissero tutti felici e contenti”, buttato lì spesso in malo modo dalle pellicole made in USA. Questo è l’amore visto nel quotidiano, nella “cattiva sorte”, nella sofferenza. E lo fa attraverso gli occhi della protagonista, inizialmente superficiale e frivola, che fra scenari suggestivi, grida sofferte, fame e miseria, sarà “costretta” a rivedere sè stessa, portando i suoi gesti, i suoi sguardi a cambiare totalmente, anche nei confronti del marito.

Una Watts e un Norton magnetici, che nonostante la lentezza (spesso esagerata) delle scene, riescono a fare rimanere lo spettatore incollato allo schermo. A far riaffiorare in lui quel sentimento di cui spesso si parla nelle maniere più sbagliate, di cui si abusa troppo al giorno d’oggi. L’amore è un percorso che va maturato, mantenuto, soprattutto quando la vita mette a dura prova la nostra pazienza. Addirittura quando ci sbatte in faccia l’infedeltà della nostra compagna, l’Amore vero dovrebbe indicarci la via che ci salvi dalla rovina, dovrebbe farci imboccare la strada del perdono e della comprensione reciproca.

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