10 Ottobre 2014 in The Others
Il giovane Amenabar, dopo “Apri gli occhi”, costruisce un raffinato thriller gotico che si rifà un po’ a un capolavoro della letteratura mondiale, “Giro Di Vite” di Henry James.
Il regista poteva cadere nel banale, ma riesce a essere innovativo accompagnando lo spettatore in una storia semplice, che si perde nella luce appena sfocata di una casa immersa nel buio più totale, dove tutte le ombre diventano deformi, irregolari, come in un sogno nel quale non si riesce a distinguere bene i contorni degli oggetti. In tutta questa semi-oscurità si può riconoscere solo il volto illuminato della protagonista che cerca, con immensa fatica, di trovare una risposta a una situazione che di risposte sembra proprio non averne, risposte che alla fine arriveranno ma in modo del tutto inaspettato e drammatico.
Un film elegante, raffinato, carico di suspense grazie anche alle splendide musiche ideate dallo stesso regista, una sceneggiatura ricca di colpi di scena e di ritratti di personaggi ben più che ambigui.
Il più riuscito di tutti è il personaggio di Grace, la protagonista, una donna sola che alterna momenti di estrema dolcezza a momenti di follia, una donna esasperante nella sua fede, ma dotata anche di una forza d’animo e di un coraggio fuori dal comune.
Amenabar riesce a dimostrare che le storie di fantasmi, se ben trattate e realizzate, siano ancora da apprezzare e riescano ancora a regalare delle fortissime emozioni e merito di questo va dato anche a una Nicole Kidman sofisticata, bella e raffinata, autorevole, pallida, rigida, folle, religiosa, materna, una Nicole Kidman che ricorda molto la bellissima Grace Kelly che tanto è stata amata e venerata da un maestro del cinema di nome Alfred Hitchcock.
La sua bravura in questo film è immensa, un ruolo difficile da interpretare, una donna a metà tra follia e amore materno, tra superstizione e voglia di scoprire la verità.
Una delle sue prove più belle e intense in assoluto, uno dei personaggi più folli e belli della storia del cinema…
