8 Settembre 2012 in L'altro lato del paradiso

Ci sono storie destinate ad essere ricordate e sono felice che qualcuno, da qualche parte, si prenda la briga di riportare…di scrivere di queste vite straordinarie.
Questa è la storia di un missionario, e no, non vedete questo film come più di un’ora passata tra la religione e la fede perchè è proprio così che potreste sbagliarvi.
La storia di John si accosta a quella di qualsiasi altro ragazzo della sua età: la musica, il divertimento e l’amore ..finchè non lascia l’università per intraprendere quello che sarà il percorso capace di segnare la sua intera esistenza.
E’ un film ricco, perchè si riesce a riconoscere la profondità in ogni piccolo gesto. Come il mondo riesca ad apparire diverso là dove non c’è nulla e tutto è basato sui sentimenti e sulla forza -la capacità dell’uomo di rialzarsi ogni volta, sempre più deciso.
Un aspetto che mi è piaciuto particolarmente è il modo in cui viene descritto l’amore che non è finzione, essendo una storia vera.
Un amore che continua ad andare avanti, nonostante la distanza e nonostante la pressante presenza di ostacoli esterni.
E’ bellissimo sentire le voci fuori campo mentre le immagini continuano a scorrere.
Sembra un universo parallelo in cui l’amore fa incontrare ma solo spiritualmente.
Alla fine del film ci si sentirà strani. L’uomo può davvero essere grandioso.
Graziosa, come sempre, Anne Hathaway. Basta poco per farla risultare una eterea.

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