Recensione su Il mercenario

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Scommetto che Quentin Tarantino l’ha visto questo film / 2 Luglio 2013 in Il mercenario

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Questo film è uno spaghetti western del 1968 firmato Sergio Corbucci, si può dire che è un po’ più western che spaghetti, nel senso che potrebbe sembrare un western all’italiana un po’ diverso dagli altri. In realtà, io penso che gli spaghetti western sono sempre stati soggetti a cambiamenti e il bello di questo genere (o sottogenere…come preferite…io credo che di questa categoria fanno parte i migliori western in assoluto…i veri grandi film di questo genere) è proprio il fatto che non è mai stato ripetitivo, a seconda del regista del film (che sia Leone, Corbucci, Sollima, Valerii, Tessari o anche per esempio Fulci o Castellari) troviamo sempre un alternativo stile. Ci sono vari elementi che cambiano da film a film o meglio, da regista a regista. Come la concezione della violenza e l’utilizzo del sangue (ma anche nel clima e perfino nelle ambientazioni e nei soggetti troviamo differenze sostanziali).
In questo film, comunque, ci sono molti elementi che contraddistinguono alcuni dei film di Corbucci. Per esempio le mitragliatrici, la lotta nel fango e la rivoluzione dei messicani (tutti temi presenti nel film “Django”).
In generale ho notato tante somiglianze anche nei particolari di questo film…come nella scena finale in cui io pensavo che Paco (interpretato da Tony Musante) morisse proprio come il generale Hugo Rodríguez per mano del codardo e fanatico maggiore Jackson nel già citato Django.
Invece il Polacco (interpretato da Franco Nero) stermina tutti se non sbaglio con una mauser (presente anche ne “Il grande silenzio” dello stesso Corbucci) e pronuncia la fantastica frase finale dove consiglia a Paco di sognare ad occhi aperti (la frase rende di più ed emoziona maggiormente se si conosce il contesto in cui è inserita).
Interessante in questo film è il rapporto tra Paco e il Polacco: inizialmente quest’ultimo è un semplice mercenario che lavora per lui, però successivamente diventano amici, poi, dopo che Paco acquista potere grazie a lui, si sente più forte e diventa un estremista rivoluzionario ed un’idealista che non pensa solo al guadagno economico ma alla sua rivoluzione, ma questa mentalità è sbagliata e pericolosa soprattutto nel west…bisogna che ci sia un minimo di potere che garantisce stabilità.
Paco non può diventare come Zapata !
Egli questo non lo capisce e finisce per condannare a morte il Polacco e tenerlo prigioniero.
Ovviamente un personaggio interpretato da Franco Nero non può rimanere in prigione per molto, bisogna ammazzarlo. Anche qui Paco sbaglia e il Polacco riesce a scappare.
A questo punto il rapporto tra i due declina e diventano nemici anche se (anche se non sono semplici nemici…c’è una rivalità particolare tra di loro).
Alla fine del film, dopo il duello vinto da Paco contro il ricco Ricciolo (interpretato da Jack Palance), si capisce che non erano nemici bensì semplicemente diversi, il Polacco non voleva consegnarlo alle autorità perché era suo nemico ma perché poteva guadagnare molto con i soldi ricavati dalla sua taglia.
Quindi si capisce come i due siano totalmente diversi, l’uno è un mercenario che pensa solo a guadagnare mentre l’altro è un rivoluzionario che sogna (come dice egli stesso in una delle scene finali “Il Polacco non ha mai avuto un sogno mentre io sì”) e che si dedica alle sue passioni (una di queste è la bella Colomba interpretata da Giovanna Ralli).
Secondo me questo è un film sottovalutato, grandissimo, entusiasmante e che affronta temi piuttosto ricorrenti ed importanti, ma Corbucci ci mette in mezzo mitragliatrici, fucili e pistole e così lo rende un film altamente dinamico e ricco di colpi di scena. Mi sono piaciuti molto i dialoghi, la trama ed i personaggi, la sceneggiatura è bellissima !
Scommetto che Quentin Tarantino l’ha visto questo film ed è rimasto colpito, lo dico perché ho notato parecchie somiglianze in alcuni dei suoi film e in particolare nell’ultimo, Django Unchained.
Ancora più nel particolare il Dr. Schultz, a mio parere, assomiglia molto al Polacco per tante ragioni:
sono entrambi gentiluomini, uno tedesco e l’altro polacco, poi si fanno pagare in qualche modo (Schultz con le taglie e Kowalski in tutti i modi possibili quindi anche con le taglie).
il Dr.Schultz ricorda anche Paco.
Diciamo che entrambi hanno sviluppato un forte idealismo. Direi che ha la psicologia di Paco ma i modi, l’abilità e l’aspetto fisico sono quelli di Kowalski (nome vero del Polacco).
Poi, magari mi sbaglio ma sta di fatto che Tarantino ha fatto riscoprire le musiche di questo film (che sono composte dal grandissimo Ennio Morricone) utilizzandole nei film “Kill Bill vol.2” e in “Bastardi Senza gloria”
Il film non posso suggerire di guardarlo perché contiene spoiler sulla trama e suppongo che chiunque abbia letto la recensione abbia anche visto il film (lo spero perché non vorrei rovinare la visione a nessuno a causa degli spoiler…)

9 commenti

  1. Bisturi / 2 Luglio 2013

    Uno spaghetto molto bello, non il migliore di Corbucci, onere che spetta molto più secondo me a “Il grande Silenzio”, uno spaghetti western pazzesco e anomalo. La storia è avvincente ma si poteva fare di più, è un pò ingarbugliata diciamo. Tarantino è chiaro che abbia nel cuore “ll Mercenario”, basta vedere la sequenza, in Kill Bill 2, dove la Sposa riesce ad uscire dalla tomba, la straordinaria musica che accompagna tale scena è presa para para dal duello nell’arena tra Paco e il Ricciolo (Jack Palance). Citazionismo alle stelle, ma efficace!! 🙂

  2. alex10 / 2 Luglio 2013

    sìsì il grande silenzio è sicuramente diverso…però a dire la verità mi è piaciuto di più questo.. 🙂
    penso che forse in il grande silenzio avrei desiderato un finale diverso

  3. Bisturi / 2 Luglio 2013

    Proprio il finale e l’ambientazione caratterizzano quel western, veramente anomalo, cupo e violento. Però certo posso capire la tua opinione, pensa che all’epoca andò male proprio a causa del finale, inconcepibile per lo spettatore che si aspettava il trionfo dell’eroe! 🙂

  4. alex10 / 2 Luglio 2013

    XD ricordo proprio una frase di john travolta…nn ricordo in quale film diceva
    “al pubblico piace il lieto fine…il cattivo non può vincere”
    aveva proprio ragione 🙂

  5. Bisturi / 2 Luglio 2013

    però è fico!!! e a dirla tutta anche più realistico, il western spaghetti era dei cattivi 😀

  6. alex10 / 3 Luglio 2013

    è vero… nel selvaggio west non ci sono regole
    però detto questo…gente come django-sartana-sataba o anke silenzio…
    non possono morire alla fine del film pkè sono dei miti

  7. Bisturi / 3 Luglio 2013

    si è un punto di vista interessante….:)

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