Recensione su Maze Runner - La fuga

Il secondo capitolo della trilogia di Maze Runner, abbandona l’atmosfera del labirinto, portandoci fuori in quel che resta del mondo, alzando notevolmente il ritmo. L’effetto sorpresa che la prima pellicola vantava, grazie anche alla location inusuale del gigantesco labirinto, qui va perso a favore del più frequente binomio formato da post-apocalittico e “zombie” messi insieme. Qui non ci sono i soliti zombie, ma il tema del virus mondiale che trasforma la popolazione umana in strane creature letali è sempre lo stesso. Nonostante questo però, il ritmo è più frenetico rispetto al predecessore, risulta molto piacevole tornare a seguire le vicende dei protagonisti. Non mancano scelte della sceneggiatura che sembrano abbastanza banali e scontate per questa tipologia di film, o come per magia dei ragazzini siano in grado di saper sparare come veterani al primo colpo o a sfuggire a quelli che sembrano cattivi addestrati e letali. Nonostante questo il film comunque non demerita, non mancano colpi di scena, e il ritmo più frenetico delle fughe, rendono la pellicola godibile fino al cliffhanger finale, per quanto poco realistico in un mondo reale, del resto stiamo parlando di un film quindi…Un passo indietro solo per la mancanza di fascino e sorpresa che aveva regalato la prima pellicola, ma la qualità resta alta. Se vi è piaciuto il primo, anche il secondo non delude.