2 Recensioni su

The Mauritanian

/ 20216.918 voti

Che c’entra Joker??? / 19 Giugno 2021 in The Mauritanian

Tratto da una storia vera, il cittadino mauritano Mohamedou Ould Slahi è stato arrestato, incarcerato dal 2001 e imprigionato a Guantanamo Bay, a Cuba, fino al 2016, per ipotetiche accuse riguardanti la strage dell’11 settembre. Senza prove e senza un processo, ha tentato in tutti i modi di far valere i propri diritti insieme all’avvocato Nancy Hollander riuscendoci solo dopo una quindicina d’anni.

Tratto dalle memorie del 2015 Guantanamo Diary scritto dallo stesso Mauritano, questo adattamento diretto da Kevin Macdonald scorre molto velocemente. Poco più di due ore e si rimane attaccati allo schermo per voler capire cosa veramente sia accaduto.

Una storia importante da conoscere.

Quando il pregiudizio vuole offuscare la realtà pur di trovare un capro espiatorio. Non si può certo scordare la tragedia che ha colto gli Stati Uniti dopo la strage delle Torri Gemelle ma questo non vuol dire assecondare le torture di ogni genere pur di estorcere una verità a questo punto ben poco realistica se ottenuta con questi metodi barbari.

Il ruolo del protagonista è ben interpretato da Tahar Rahim, già conosciuto e apprezzato per la miniserie THE SCORPION (anche questa da vedere) il quale con la sua mimica riesce veramente a confonderti le idee. Ma sarà veramente colpevole oppure no???

Chi però mi ha impressionato più di tutti è stata sicuramente Jodie Foster. Voi penserete per la sua interpretazione. Ed invece no. Per il suo look. Appena compare sullo schermo ho subito pensato: MA QUELLO E’ JOKER!!!!

Un viso cadaverico con un rossetto oltre che ultra rosso anche leggermente sbavato. Praticamente il JOKER de IL CAVALIERE OSCURO per intenderci.

Joker avvocato, troppo divertente.

Consiglio: vedetevi tutti i titoli di coda per i veri protagonisti e per ascoltare la bellissima canzone di Bob Dylan THE MAN IN ME.
Ad maiora!
#filmaximo

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Film di denuncia basato su una brutta storia vera / 4 Giugno 2021 in The Mauritanian

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Film di forte denuncia sociale e politica, The Mauritanian si ispira a una storia vera (e, qui, lo dico subito, sta il suo pregio maggiore, forse l’unico, tolto il valore del cast).
Dopo l’attentato alle Torri di New York dell’11 settembre 2001, gli Stati Uniti hanno fatto il possibile per trovare i colpevoli materiali dell’atto terroristico. E, non riuscendoci, hanno fatto ricorso a innumerevoli capri espiatori.
Il protagonista di questa storia è Mohamedou Ould Slahi, un uomo di nazionalità mauritana accusato da un connazionale di aver reclutato persone per la radicalizzazione e la partecipazione all’attentato alle Twin Towers. Slahi è rimasto per più di 10 anni in galera (prima, in Afghanistan; poi, a Guantanamo, Cuba) senza ricevere accuse formali o essere sottoposto a un processo. In compenso, è stato torturato e ha subito abusi sessuali e psicologici.

Il film di Kevin Macdonald è il racconto ordinato (a dispetto di alcuni salti temporali) di una storia infernale e pazzesca. Tecnicamente, il lungometraggio non si distingue per caratteristiche particolari (anche se, ogni tanto, Macdonald
tenta qualche guizzo visivo).

Come dicevo, buono il cast, su cui spiccano la solida Jodie Foster (Golden Globe 2021 come attrice non protagonista per la sua interpretazione dell’avvocato Hollander) e il protagonista, Tahar Rahim (Slahi). Benedict Cumberbatch (l’avvocato militare Stuart Couch) fa il suo dovere e incarna diligentemente un buono (un uomo capace di dare conto alla verità, anche se scomoda), Shailene Woodley incolore (ma non è che al suo personaggio venga dato particolare spazio), Zachary Levi timbra il cartellino.

Visto l’argomento trattato (i metodi investigativi e di detenzione americani dopo l’11 settembre 2001), The Mauritanian può fare il paio con The Report (2019), il film di Scott Z. Burns con Adam Driver.

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