Matrix Resurrections

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Matrix Resurrections

Thomas fa strani sogni che hanno il sapore di reminiscenze. Le sedute dallo psicanalista e i medicinali che gli vengono prescritti non sembrano aiutarlo a placare le proprie paure e a farsi strada nei complicati recessi della sua mente. Intanto, il mondo contemporaneo e iperconnesso lo inquieta. Poi, un giorno, gli viene data la possibilità di fare una scelta: pillola rossa o pillola blu?
Questo film fa parte dell'approfondimento 'La saga di Matrix, un’allegoria transgender, tra cyberpunk e Lewis Carroll'! Vuoi saperne di più?
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: The Matrix Resurrections
Attori principali: Keanu Reeves, Carrie-Anne Moss, Yahya Abdul-Mateen II, Jonathan Groff, Jessica Henwick, Neil Patrick Harris, Jada Pinkett Smith, Priyanka Chopra Jonas, Christina Ricci, Lambert Wilson, Andrew Lewis Caldwell, Toby Onwumere, Max Riemelt, Joshua Grothe, Brian J. Smith, Eréndira Ibarra, Michael X. Sommers, L. Trey Wilson, Mumbi Maina, Max Mauff, Purab Kohli, Freema Agyeman, Sabrina Strehl, Andrew Rothney, Cooper Rivers, Esther Silex, Frank Isom, Leo Sheng, Telma Hopkins, John Gaeta, Donald Mustard, Kim Libreri, Joe Mazza, Chad Stahelski, Julian Grey, Gaige Chaturantabut, Tiger Hu Chen, Volkhart Buff, Amadei Weiland, Stephen Dunlevy, Ellen Hollman, Ian Pirie, Nicolas de Pruyssenaere, Felix Quinton, Aaron Pina, Dani Swan, London Breed, Steven Roy, Mercy Malick, Juval Dieziger, James McTeigue, Sarah McTeigue, William W. Barbour, Kenny Beers, Thomas Dalby, James D. Weston II, Mostra tutti

Regia: Lana Wachowski
Sceneggiatura/Autore: Lana Wachowski, David Mitchell, Aleksandar Hemon
Colonna sonora: Tom Tykwer, Johnny Klimek
Fotografia: John Toll, Daniele Massaccesi
Costumi: Lindsay Pugh, Caroline Hill, Javier Arrieta
Produttore: Bruce Berman, Grant Hill, Lana Wachowski, James McTeigue, Terry Needham, Garrett Grant, Michael Salven, Jesse Ehrman, Karin Wachowski, Aimee Allegretti
Produzione: Australia, Usa
Genere: Azione, Fantascienza
Durata: 147 minuti

Dove vedere in streaming Matrix Resurrections

Ma perché? / 6 Ottobre 2022 in Matrix Resurrections

Titolo recensione: ma perché?
Testo recensione: ma perché?

Quasi grottesco.

Voto: 4,5 / 9 Luglio 2022 in Matrix Resurrections

Era proprio necessario?

Deja vu / 20 Marzo 2022 in Matrix Resurrections

C’è un gatto in Matrix Resurrections che si chiama Deja Vu; e il déjà vu è la sensazione predominante che si prova vedendo questo film. C’è pochissimo di originale, al punto che l’intera trama sembra un ammasso di citazioni dei tre episodi precedenti. Ma il risultato non è solo risaputo: è anche privo di vitalità, esangue, proprio come il pallidissimo protagonista Keanu Reeves, che appare disorientato e frastornato per tutta la durata del film, ben al di là di quanto richiederebbe il copione.

Se gli autori avessero insistito sull’ambiguo confine tra realtà e illusione che è in parte il tema della prima metà del film, magari arrivando al punto di lasciare irrisolta la distinzione, avremmo avuto un film forse meno apprezzabile dai fan della serie, ma sicuramente più originale. Invece si è seguita la strada più semplice; e l’autoironia sul crasso spirito commerciale che sta alla base dei sequel (vedi le discussioni del gruppo che nel film deve creare un seguito a una serie di videogiochi) suona molto come un mettere le mani avanti, un’excusatio non petita che non assolve naturalmente nessuno.

Si sente molto l’assenza di Laurence Fishburne e Hugo Weaving, incongruamente sostituiti da altri attori, mentre si apprezza molto la presenza di Jessica Henwick, qui adorabile più che mai con i capelli tinti di blu.

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Vero/falso / 25 Gennaio 2022 in Matrix Resurrections

Traggo spunto dal film per una riflessione di più ampio respiro. Alcuni utenti hanno un approccio ingenuo: la letteratura e il cinema sono finzioni, per quanto possano essere realistici. Bisogna sempre tener presente tale presupposto per non confondere la vita, che è già una simulazione, con una sua copia, per quanto verosimile. Dovrebbero essere banditi poi atteggiamenti da fans nei confronti di registi, sceneggiatori ed attori: non sono divinità da adorare, non sono detentori di verità, ma, se talentuosi, interpreti di possibili significati, araldi di domande.

A volte mancano il necessario distacco, lo spirito critico. Difetta anche una preparazione narratologica che si acquisisce con la lettura e la disamina di racconti e romanzi: bisogna conoscere e riconoscere le strategie diegetiche, saper applicare gli strumenti e i termini ermeneutici ai testi narrativi: le pellicole sono in primo luogo testi narrativi, sebbene con peculiari caratteri. Anche molti eventi “reali” sono testi narrativi.

Tuttavia l’uomo comune non riesce a percepirne tale filigrana, non intuisce il carattere mimetico ed ingannevole di molti accadimenti. Assegna valore di “realtà” alla simulazione dichiarata, esibita come a quella occulta, confonde tutto in una grisaille, ignora che il “reale” è oltre, situato in una dimensione eidetica, per dirla con Husserl. Dobbiamo seguire, mutatis mutandis, l’esempio di Platone: come egli condannava l’arte che imita il mondo empirico, essendo imitazione di un’imitazione, così noi in primis condanniamo il cinema che simula l’esistenza, salvo enucleare quelle rare produzioni o sequenze che evocano un significato o un interrogativo valorizzati da efficaci, sapienti scelte estetiche. Ovviamente questo discorso vale anche per la narrativa: occorre passarne al setaccio poche opere o pagine, il resto va buttato via, come un cercatore d’oro con il crivello scevera pagliuzze e pepite da sabbia e detriti.

In fondo, è necessario il discernimento, lo stesso discernimento che permette di distinguere fra verità e bugia, fra “fatto” e propaganda, tra ricostruzione realistica e narrativa – o versione – ufficiale. E’ incredibile, ma la narratologia si rivela efficace dispositivo per scandagliare il complesso degli accadimenti, non solo per sondare testimonianze culturali. Se gli individui dimostrassero un briciolo di perspicacia, che è letteralmente vedere bene e vedere attraverso, non sarebbero stati abbindolati dalla farsa nota come… Purtroppo quasi tutti scambiano la “realtà” con la sua riproduzione e vice versa.

Continua…

Si ripete che letteratura e cinema sono intrattenimento… Nulla di più errato! La vera arte non è intrattenimento, se non in minima parte: essa, se si pone in continuità con la tradizione, se ne discosta e la soverte per spalancare nuovi orizzonti, siano pure orizzonti sull’abisso. Il precetto oraziano di unire utile dulci è valido, purché per “utile” non si intenda la trasmissione di un messaggio edificante, ma lo sprone ad interrogarsi e ad interrogare, purché per “dulci” si intenda non un banale di-vertimento, piuttosto la gratificazione di natura per lo più intellettuale che si può conseguire da una visione di-vergente del “reale”.

L’esortazione manzoniana affinché l’arte abbia per “oggetto il vero” si può accogliere, a condizione che con “vero” ci si riferisca ad un’amplissima gamma di denotata, per includere la storia, la natura, l’ambito psicologico, ma pure la sfera ideale e metafisica. Comunque il “vero” più che un “oggetto” deve essere un fine ed un metodo. E’ “vera” non tanto l’arte verosimile e realistica, bensì quella che tallona la “realtà” cercando di strapparle i suoi segreti, le sue terribili meraviglie.

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Che cocente delusione / 10 Gennaio 2022 in Matrix Resurrections

NPH e Groff ridicoli, Keanu incapace, Moss bravissima e sprecata per un’idea vergognosa, resto del cast, vecchio e nuovo, inutili e dimenticabili.
Stupidi e noiosi spiegoni.
Banali scene d’azione.

Piango.

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