Tragicomico e spiazzante / 7 Maggio 2018 in The Disaster Artist

Ammetto che, prima dell’uscita nelle sale americane di The Disaster Artist, non avevo mai sentito parlare né di The Room, definito addirittura il Quarto potere dei peggiori film della storia del cinema, né del suo regista e protagonista, Tommy Wisneau.
Alla luce di questo lavoro di James Franco, urge rimediare, se non altro per apprezzare il lavoro maniacale di ricostruzione che Franco e la sua troupe sembrano aver realizzato, stando alle immagini contenute nei titoli di coda.

Prima che uno scandalo di natura sessuale travolgesse il suo regista e protagonista (a oggi, tutto sembra tacere sulle accuse mosse a Franco da cinque attrici qualche mese fa), The Disaster Artist era lanciatissimo anche nella corsa agli Oscar 2018, dove è stato candidato per la miglior sceneggiatura non originale, dopo la vittoria di Franco come miglior attore ai Golden Globe. Dal canto mio, ho trovato che il film sia una buona prova artistica (l’ennesima) di Franco, tragicomica e spiazzante come mi pare di aver capito sia lo stesso Wisneau.
Il film si basa sul racconto dei suoi strambi atteggiamenti, sempre in bilico sul labile confine fra il nonsense e l’infantilismo capriccioso.
A Franco e al suo staff va il merito di aver saputo rendere appassionante una storia ai confini della realtà (artistica).

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