Charme e divertita azione / 14 Settembre 2015 in Operazione U.N.C.L.E.
(Sei stelline e mezza)
Film d’azione e spionaggio riuscito e sufficientemente divertente, oltre che divertito: è chiaro che quel ragazzaccio di Ritchie abbia provato un ampio piacere personale nel mettere in scena un’estetica specifica ispirata a quei sfavillanti 60’s da cui arriva la serie tv originale che ispira il film.
Grafica dei titoli, costumi, scenografie: nulla è lasciato al caso, in un profluvio ininterrotto di glamour ed eccessi grafici che, però, non risultano mai pacchiani, bensì sottesi da una indubbia eleganza di fondo, ben supportata da attori naturalmente affascinanti.
Peccato che, a differenza degli amatissimi esordi del buon Guy (Lock & Stock, Snatch) manchi una delle caratteristiche che, a suo tempo, mi hanno fatto apprezzare il suo cinema iperbolico: la scorrettezza, un certo “sporco”, l’irrequietezza di fondo che lo rende(va) amabilmente guascone.
Operazione U.N.C.L.E. è un eccellente “tema” svolto con tutti i crismi, ma che del Ritchie da me amato non ha -a mio parere- nulla, a partire dai dialoghi quasi ingessati contrapposti al fuoco di fila di altri suoi lavori.
In realtà, si tratta di un andazzo iniziato diverso tempo fa e maturato con i due Sherlock Holmes, secondo me non troppo distanti, per ritmo, sviluppo ed accuratezza nella ricostruzione d’ambiente, da questo film.
Buon cast: Cavill rappresenta un corretto compromesso tra l’eleganza formale dell’agente segreto europeo ed il dinamismo arrogante di quello americano, mentre Hammer impressiona davvero per la prestanza fisica, in evidenza specialmente quando l’attore è in scena con la minuta Vikander che, dal canto suo, mi ha ricordato molto, sia fisicamente che dal punto di vista della caratterizzazione, il personaggio di Thandie Newton (Stella) in Rocknrolla (non penso sia un caso che entrambi questi lavori siano stati sceneggiati da Ritchie e che, quindi, queste figure femminili si somiglino così tanto).
Menzione speciale per la strepitosa colonna sonora, sia per quanto riguarda i brani originali composti da Daniel Pemberton che si fondono in maniera ineccepibile con quelli strumentali composti a loro tempo per altre pellicole da Ennio Morricone e Stelvio Cipriani che per i retaggi d’epoca che spaziano da Roberta Clarke (splendida Compared to What sui titoli di testa) a Luigi Tenco, passando per Jimmy Renda, Rita Pavone in versione teutonica e Solomon Burke, fino a Nina Simone.
[SPOILER] Domandona: perché i Vinciguerra tengono in vita Gaby? Dopo aver ottenuto i dati relativi alla costruzione della bomba ed aver ucciso suo padre, che senso ha non fare fuori anche lei? [FINE SPOILER]

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