Cult sportivo-carcerario / 26 Settembre 2016 in Quella sporca ultima meta

Burt Reynolds è il protagonista di questo film, nel quale interpreta un ex giocatore di football, che, a 8 anni dal ritiro, conduce una vita sopra le righe, si mette nei guai nella legge per varie infrazioni e viene quindi incarcerato. Arrivato in galera, il direttore del penitenziario ha un’idea: assumerlo come allenatore della squadra dei secondini. Reynolds rifiuta, ma non riesce proprio a vivere nel mondo carcerario. L’offerta però è cambiata, dovrà allenare una squadra scalcinata di detenuti, che dovranno affrontare i secondini in un vero e proprio incontro farsa per far risaltare la squadra del penitenziario. E qui inizia il bello. Un vero e proprio cult del filone carcerario e del football americano, con un’ottima regia e un Reynolds che comanda tutti decisamente ispirato. Ottima l’amalgamazione di momenti più drammatici e momenti decisamente più ironici. Si parla anche di temi importanti, come il razzismo, l’onore, la voglia di riscatto, la violenza delle autorità sui carcerati. Leggendaria e violentissima la partita. Da vedere.

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