Recensione su I cavalieri dalle lunghe ombre

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LA BANDA FRATELLI / 15 Luglio 2017 in I cavalieri dalle lunghe ombre

Reduce dai successi di “Driver” e “i guerrieri della notte”, Walter Hill inanella un altra perla. Un western crudo, livido ed asciutto come da sua consuetudine.

Jesse James è forse la leggenda del west che più volte ha fatto capolino sul grande schermo. In questo caso il “buon” Jesse è solo uno dei componenti di una nota banda di fuorilegge legati tra loro da legami di sangue. La banda infatti è formata dai due fratelli James, dai tre fratelli Younger, dai due Miller e dai due Ford.
Ecco…la fratellanza è forse l’aspetto cardine del film. Hill ingaggia tutti attori realmente imparentati tra loro, e questo aspetto si traduce in un palpabile coinvolgimento sul set da parte degli attori, e semplifica di molto il riconoscimento dei personaggi.

La messa in scena è minimalista e grigia, come a suggerire un atmosfera povera e desolata, chiara conseguenza di una guerra civile.
La vera scena madre, quella che innalza il valore dell’opera, è sicuramente quella della rapina in banca verso la fine…quando Hill emula il vecchio mentore Peckinpah (probabilmente eguagliandolo nella grammatica del montaggio) rendendo altamente spettacolare la solita sparatoria.

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