Recensione su The Lone Ranger

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Il braccio violento della Disney / 27 Aprile 2020 in The Lone Ranger

C’era un tempo in cui Violenza, sangue, bordelli, allusioni sessuali, relazioni incestuose, sberloni ai bambini facevano parte ancora del mondo Disney.
The Lone Ranger è la trasposizione cinematografica di un classico della serie tv Western: The Lone Ranger, altresì conosciuto come Il cavaliere solitario.
La pellicola nel complesso è un buon film Western di intrattenimento, più adatto a ragazzi/adulti che a bambini, con ottime scene di azione molto adrenaliniche. Per essere un film Disney c’è molta violenza, sangue, allusioni sessuali, persino una relazione incestuosa tra cognato e cognata. Erano altri tempi, eppure era solo 7 anni fa. Negli ultimi 2 o 3 anno la Disney si è rammolita un pochetto.
In certi momenti il film perde il ritmo perdendosi in sequenze che creano tempi morti, calando l’interesse e l’entusiasmo dello spettatore. Avrei tolto almeno una ventina di minuti buoni per snellire e rendere più scorrevole e piacevole il film, facendolo rientrare nei 110/120 minuti. 150 minuti li trovo alquanto eccessivi. Per esempio avrei rimosso a priori la narrazione tra Tonto anziano del Luna Park e il bambino mascherato. Non mi è piaciuta. Oppure il personaggio di Helena Bonham Carter. Affascinante sì, ma per nulla sviluppato perciò superfluo.
Tuttavia la sola sequenza finale dell’inseguimento sui treni vale l’intero film.

Voto: 6½

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