Recensione su Fino all’ultimo indizio

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Thriller incolore / 13 Agosto 2022 in Fino all’ultimo indizio

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Thriller piatto e prolisso, incolore nella resa tecnica e artistica, ai limiti dell’inconsistenza in quella narrativa, nonostante alcuni spunti interessanti (vedi, la mitomania e la manipolazione della realtà).

Dopo vari lavori (con l’eccezione di The Founder), per me, John Lee Hancock si conferma un regista cinematografico sì pulito e ordinato, ma molto incolore e incapace di conferire qualsivoglia quid ai suoi film.

Rami Malek è assolutamente poco credibile, completamente fuori parte, costantemente alla (inutile) ricerca della posa da duro (in più, c’è da dire che il suo personaggio sembra fuori fuoco: pare decisamente mal delineato in fase di scrittura).
Se mai ce ne fosse bisogno, Denzel Washington dimostra di saper fare il suo mestiere, anche quando la materia a disposizione è molto povera, come in questo caso.
Jared Leto è correttamente inquietante, con (tanto per cambiare) un po’ di trucco prostetico addosso, anche se ho trovato ampiamente fuori luogo la sua camminata didascalica da cartone animato, tipo Gatto Silvestro, a zampe larghe, utile a evidenziare solo l’incongruente pancia finta che gli hanno messo addosso.

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