Recensione su Il Piccolo Principe

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Quasi da dieci / 2 Gennaio 2016 in Il Piccolo Principe

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Ho apprezzato molto questo film. Forse io sono di parte perché sono particolarmente legata al libro, ma quello che posso dire con certezza è che fino a quando la storia della bambina è andata di pari passo con la storia vera e propria del piccolo principe, il film era da dieci. Poi, hanno dovuto aggiungere la parte inventata di un nuovo pianeta che racchiude l’uomo d’affari, il vanitoso e il re che lavorano insieme ad altra gente adulta, e ci hanno messo anche il piccolo principe diventato grande. Ecco, questa parte non mi è piaciuta affatto perché l’hanno resa reale, a mio parere sarebbe stato più intelligente farla sembrare un sogno della bambina, avrebbe reso meglio e non avrebbe “storpiato la storia”. Questa è l’unica pecca del film, secondo me. A parte questo, posso dire che non avrebbero sbagliato a dare un po’ più di spazio alla storia del piccolo principe e la volpe, e avrebbero dovuto evitare di svalutare la parola chiave del libro che è “essenziale”, visto che nel nuovo pianeta la ripetono all’infinito e per questo perde di valore. Per tutto il resto è da dieci.

1 commento

  1. PartoDaOra / 14 Dicembre 2016

    Opinione del tutto personale, ma credo che la parte dell’uomo d’affari, del vanitoso, del re e del piccolo principe adulto siano effettivamente un sogno della bambina. Quando cade in giardino scappando dalla finestra sviene, rialzandosi solo dopo. Penso che dà lì in poi parta il suo sogno, creazione di un mondo venuto fuori dalla rielaborazione di quello trovato tra le pagine della storia del piccolo principe, riadattato al mondo “reale”. I personaggi della storia vengono portati nel mondo vero, la bambina si rende conto di come non siano delle “macchiette” assurde ma li rivede sempre più spesso negli adulti che la circondano. Il “Signor Principe” non è altro, credo, che lei stessa, è quello che teme di diventare da adulta, dimenticando cosa significhi essere bambini e vedere il mondo sotto quel punto di vista.
    Per quanto riguarda la parola essenziale, credo ci sia da fare una distinzione. L’essenziale del libro sta per semplicità, l’essenziale del mondo adulto riportato nel film sta per “tutto ciò che non è inutile”. Bisogna vedere, quindi, cosa sia utile e cosa no, e chi decida, soprattutto, cosa possa essere considerato tale o meno.

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