The Limehouse Golem - Mistero sul Tamigi

Gran dispendio di mezzi per la ricostruzione d’epoca, ma l’essenziale – la detective story – è disanimata e meccanica, con un continuo oscillare tra i sospetti principali, qualche tentativo assai goffo di proporre soluzioni alternative (coinvolgendo addirittura un assai spurio Karl Marx), un po’ di splatter gratuito, e infine la rivelazione conclusiva, che non è tanto quella che unisce più puntini quanto quella che massimizza l’effetto teatrale.

Ho notato il film scorrendo le ultime uscite e mi hanno attirato il tema del golem, l’ambientazione ottocentesca e l’idea di una detective story, ma ammetto che non mi aspettavo granché.
Il passato della protagonista è ciò che mi ha intrigata più delle indagini stesse a dire la verità.
Ho trovato il film un poco lento all’inizio, ma da quando incominciano i vari flashback, la storia prende un buon ritmo senza mai perdere il punto della situazione.
Anzi i vari intrighi non hanno fatto che accrescere la mia curiosità.
Il personaggio di Elizabeth mi è piaciuto fin da subito, insieme a quello del detective, ma evito altri commenti per non fare spoiler su un film che secondo me merita abbastanza.
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Ci tengo a precisare che se ci si aspetta un film horror si rimane decisamente delusi, al contrario io sono stata molto felice di non trovarmi davanti il solito polpettone splatter.