Cult che sente il peso degli anni / 17 Luglio 2020 in L'ultima casa a sinistra
Un ottimo thriller che sente il peso degli anni. La colonna sonora pessima e il montaggio sonoro penalizza non poco il tutto. Peccato ma consiglio ugualmente la visione.
Due giovani ragazze, Mary e Phyllis, cadono nelle grinfie di una banda di psicopatici capitanata dal perverso Krug, che le violenta e tortura per poi ucciderle. Durante la fuga, la banda cerca riparo per la notte nella casa dei genitori di Mary. Intuita la verità, la coppia cercherà di farsi giustizia. Ispirato al film La fontana della vergine di Ingmar Berger.
scimmiadigiada ha scritto questa trama
Titolo Originale: The Last House on the Left
Attori principali: Sandra Peabody, Lucy Grantham, David Hess, Fred J. Lincoln, Jeramie Rain, Marc Sheffler, Richard Towers, Cynthia Carr, Ada Washington, Marshall Anker, Martin Kove, Ray Edwards, Jonathan Craven, Anthony J. Forcelli, Steve Miner, Mostra tutti
Regia: Wes Craven
Sceneggiatura/Autore: Wes Craven
Colonna sonora: David Hess
Fotografia: Victor Hurwitz
Costumi: Susan E. Cunningham
Produttore: Sean S. Cunningham
Produzione: Usa
Genere: Thriller, Horror
Durata: 84 minuti
Un ottimo thriller che sente il peso degli anni. La colonna sonora pessima e il montaggio sonoro penalizza non poco il tutto. Peccato ma consiglio ugualmente la visione.
E’ difficile commentare questo film d’esordio di Wes Craven, un’opera grottesca e inverosimile girata con un budget molto ridotto che da un monito antico come il mondo a tutti i ragazzi: state lontani dalle droghe e mai fidarsi degli sconosciuti.
Un monito lo dà a che ai loro genitori: mai ospitare in casa persone che non si conoscono, soprattutto se si abita in posti piuttosto isolati.
C’è un altro aspetto importante da segnalare per me, Craven ci mostra come in ognuno di noi, anche il più buono, onesto e rispettabile individuo, si nasconda una belva sanguinaria e vendicativa pronta a uscire se stuzzicata.
Da notare anche la contrapposizione tra una natura pacifica e amena con la brutalità perpetrata dall’essere umano.
Un buon esordio per Wes Craven, sicuramente non ai livelli dei suoi capolavori ma è un film che si lascia guardare.
Altro Cult. Ispirato a “Jungfrukällan” di Ingmar Bergman, tra i film più imporanti del filone ‘rape & revenge’ (superato, secondo me, da “Day of the Woman”). Anche qui, pur sottolineando il disgusto per gli stupratori, Craven non risparmia la critica contro l’ipocrisia della classe borghese, tanto pulita di facciata quanto corrotta e spietata nei fatti. Inoltre, si fa beffe dei poliziotti, mostrati come delle macchiette ridicole il cui intervento si dimostra completamente inutile. Un Cult!
Primo film diretto da Wes Craven e che prende ispirazione da “La fontana della vergine”. Beh, secondo me dal capolavoro bergmaniano prende poco o niente, ma non l’ho trovato malaccio come film. C’è questa ragazza che, il giorno del compleanno, va con una sua amica a vedere uno spettacolo teatrale. Strada facendo le tipe ne approfittano per comprare dell’erba da qualcuno e finiscono per trovarsi alla mercé di un gruppo di sadici criminali che le portano in un bosco per poi torturarle e ucciderle. Poi la sorte vuole che la banda di manigoldi si rechi a casa dei genitori della protagonista, spacciandosi per eleganti uomini d’affari. Alla fine vengono scoperti e fatti a pezzi con la stessa brutalità.
Come già detto horror interessante e abbastanza cruento (non è un caso che sia stato bandito in alcuni paesi), intriso di un pizzico di ironia con cui sembra che Craven si prenda gioco del conservatorismo di un certo tipo di famiglia americana (anche se gli stessi genitori, moglie e marito perfetti, si trasformano a loro volta in assassini ancor più sadici dei carnefici della loro figlia), ma anche dell’inaffidabilità delle forze di polizia, incapaci di trovare le ragazze scomparse. Un punto in più per la colonna sonora.
Esordio alla regia per Wes Craven…….film crudo,violento,che mette subito in evidenza la bravura del regista…….un tema scottante come la violenza sulle donne e il mondo della droga che dà sfondo alla banda di psicopatici…….il film è ben congeniato e riesce bene al regista il “gioco” dei carnefici che poi diventano in seguito le vittime……all’uscita nelle sale il film suscitò molte polemiche e se non sbaglio qualche censura…….da vedere….
Non ci sono citazioni.