Dolce e amaro / 23 Settembre 2016 in The Lady in the Van

Dico subito che la storia (che non conoscevo), più che il film, mi hanno colpito molto. Il rapporto instaurato tra i due personaggi, Mary Shepherd (Maggie Smith) e Alan Bennett (Alex Jennings) credo sia unico, specialmente in relazione alla durata. Lui ha timore nel toccarla, ma ne cerca il contatto, è sempre più attratto da ciò che lei nasconde, ma evita di chiedere e, per molto tempo, di informarsi.
Il film è la trasposizione cinematografica dell’opera teatrale scritta proprio da Alan Bennet (commediografo inglese), che racconta in modo ironico, a volte surreale, questa vicenda in realtà drammatica, vissuta in prima persona e durata molti anni.
Ciò che colpisce sicuramente, è la magnifica recitazione di Maggie Smith, nel rappresentare un personaggio molto complesso. Miss Sheperd, infatti, è una vecchietta burbera e cinica, ma in fondo umana e spesso ironica, che convive con un tragico segreto dal quale cerca di fuggire.
Al contrario, Alex Jennings, rappresenta il perfetto distinto uomo inglese, che però è attratto da questa vecchia signora, sporca e puzzolente. Molto simpatici i dialoghi tra lo sdoppiato Bennett, lo scrittore (ogni evento è buono per essere rappresentato) e la vita (la parte umana del personaggio).
Unica pecca, ma forse voluta, è la quasi mancanza dello scorrere del tempo (a parte i cumuli d’immondizia); i personaggi (anche quelli secondari) quasi non invecchiano, la strada e le costruzioni sono sempre uguali. Come se in teatro non cambiassero le scene.
Da vedere.

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