Il re

/ 20196.8109 voti
Il re

Hal, principe ribelle, si siede sul trono inglese con il nome di Re Enrico V dopo la morte del suo tirannico padre, ma deve districarsi nella fossa dei serpenti del palazzo e in mezzo al caos della guerra ereditaria contro la Francia.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: The King
Attori principali: Timothée Chalamet, Joel Edgerton, Sean Harris, Tom Glynn-Carney, Lily-Rose Depp, Thomasin McKenzie, Robert Pattinson, Ben Mendelsohn, Andrew Havill, Dean-Charles Chapman, Steven Elder, Edward Ashley, Stephen Fewell, Tara Fitzgerald, Tom Fisher, Tom Lawrence, Ivan Kaye, Gábor Czap, Josef Davies, Roderick Hill, Kurta Niké, Nicholas Wittman, Philip Rosch, Lucas Hansen, Tom Lacroix, Cedric Cirotteau, Jack Bandeira, Kristóf Widder, Vincent Latorre, Bence Bakti, Bardó Fenyvesi, Henry Dent, Harry Trevaldwyn, Laurent Winkler, Jeremy Chevillotte, Thibault de Montalembert, Oscar Bennett, Mostra tutti

Regia: David Michôd
Sceneggiatura/Autore: David Michôd, Joel Edgerton
Colonna sonora: Nicholas Britell
Fotografia: Adam Arkapaw
Costumi: Gabrielle Spanswick
Produttore: Joel Edgerton, Liz Watts, David Michôd, Dede Gardner, Jeremy Kleiner, Brad Pitt, Christina Oh
Produzione: Australia, Usa
Genere: Drammatico, Storia
Durata: 140 minuti

Dove vedere in streaming Il re

. / 26 Dicembre 2019 in Il re

Evitato di un soffio l’effetto noia soporifera, la pellicola si lascia guardare nonostante le quasi due ore e mezza di durata e la monoespressività facciale di Chalamet – qui eternamente a metà tra l’assonnato e il seccato, il che fa quasi pensare ad un teenager svegliato proprio sul più bello di un sogno erotico con al centro la bellona di turno.
Mancano momenti effettivamente memoraboli, sia in termini di potenza visiva che verbale. Sgradevole il discorso che il re Enrico V fa per incitare i soldati, una roba da Tony D’Amato in Ogni maledetta domenica (ma non pretendo neppure una roba da Aragorn in Il ritorno del re eh).
Saltiamo, poi, a pié pari le licenze storiche prendendo il film solo come un’opera di fantasia ad ambientazione medievale e si giunge alla sufficienza.
Voto: 6-

Leggi tutto

Al momento, miglior film Netflix / 18 Novembre 2019 in Il re

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Oh, finalmente.
Per distacco , il miglior prodotto Netflix classificato come “film”.
Gli ambienti interni sono eccezionali , si vede che c’è stata cura e ricercatezza. Così come anche la periferia attorno al castello.
Dialoghi tutto sommato piacevoli , scorrimento gradevole fra azione e momenti riflessivi (soprattutto per dare un minimo di profondità ai personaggi. Non tanta, ma un minimo si).
Ho particolarmente apprezzato la ricostruzione della battaglia, molto verosimile e lontana dai soliti stereotipi : le armature, appaiono DAVVERO pesanti e limitanti…i combattenti si imbrattano di fango fino a ricoprirsi, non solo con qualche macchietta qua e là…la mischia è confusionaria e “fitta”, trasuda la paura del soldato che rischia la vita e non sa bene dove girarsi e colpire perchè non distingue amici da nemici.
A tratti, ricorda Braveheart (uno dei miei film preferiti all-time) , col paradosso non da poco che qui gli inglesi sono – semplicisticamente – i “buoni” e non i “cattivi” come nel capolavoro di Gibson.
Ho anche imparato qualcosina di storia, su fatti e personaggi storici che non avevo quasi mai sentito.
Brava Netflix, magari continuiamo su questa strada , abbandonando quella che sforna vaccate stra-milionarie tipo Triple Frontier

Leggi tutto

Una buona fanfiction, tra Storia e Shakespeare / 4 Novembre 2019 in Il re

Con il film originale Netflix Il re, presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2019, il regista e sceneggiatore australiano David Michôd si è dedicato per la prima volta nella sua carriera a una produzione in costume (sempre se non consideriamo la sceneggiatura della miniserie Hulu Catch-22, ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale, e il film Animal Kingdom, che fa riferimento a un fatto di cronaca del 1988).

La sceneggiatura de Il re, firmata a quattro mani da Michôd e Joel Edgerton (che ha anche co-prodotto il film, insieme -fra gli altri- a Brad Pitt, e si è riservato il felice ruolo del mitico Falstaff), è un pastiche che mischia fatti storicamente accertati, invenzioni tout court e mitologia shakesperiana (il buon William aveva già manipolato a suo piacimento la Storia), per ottenere una specie di ricca fanfiction cinematografica.
Pur ritenendo l’esperimento riuscito, fatico un po’ a individuarne uno scopo che non vada al di là del puro intrattenimento del pubblico. Il che non è deplorevole, anzi. In questo senso, spendo un encomio per il film che, pur superando abbondantemente le due ore di durata, non mi ha mai annoiato e che, in corrispondenza del cuore del racconto (la battaglia tra l’esercito del Delfino di Francia e quello del re d’Inghilterra), mi ha davvero appassionato.
Però, sempre che lo contenga, non ho colto un messaggio particolare all’interno del film, né ho ravvisato figure emblematiche/paradigmatiche da far assurgere a modello cinematografico. Insomma, al di là del sollazzo, cui prodest?

Detto ciò, Il re si è rivelato un buon passatempo sul divano, ben fotografato (non sono una fan de Il Trono di Spade, ma scelte cromatiche, di illuminazione ed estetiche, virate perlopiù su toni freddi e mortiferi, mi hanno ricordato -in positivo- quel poco che conosco della serie tv HBO) e interpretato a modino, con una buona scelta del cast, anagraficamente adatto a interpretare i vari ruoli.
Timothée Chalamet è bravo, con l’aria malinconica che lo contraddistingue, incarna bene il conflitto morale del suo Enrico V, anche se mi è parso troppo gracile per interpretare un uomo capace di combattere a lungo con un’armatura indosso. Esteticamente, però, rientra benissimo (per esempio) nell’iconografia preraffaellita che fa riferimento al medioevo shakespeariano.
Mi è piaciuto anche il Falstaff di Edgerton, decisamente poco fedele ai testi del Bardo, ma rubicondo al punto giusto. Benché, in occasione della presentazione a Venezia, abbia letto di risate non troppo contenute per l’accento francese di Robert Pattinson, ho trovato il suo Delfino di Francia opportunamente sadico, macabro e malevolo, come richiesto da un villain apertamente stupido come il suo. Dignitosamente re(g)ale la Caterina di Lily-Rose Depp (il suo dialogo finale con Enrico sembra concepito apposta per un sequel ultra-fanfctionized).

Per quanto riguarda (ancora) il reparto tecnico, mi sono piaciuti i costumi, essenziali e credibili, della versatilissima Jane Petrie (premiata con l’Emmy 2018 per The Crown) e le musiche discrete ma significative di Nicholas Britell (2 nomination agli Oscar, per Moonlight e Se la strada potesse parlare).
Nota: le acconciature sono state curate dall’italiano Alessandro Bertolazzi, premio Oscar 2017 con Suicide Squad.

Leggi tutto

“Vi è qualche particella di bene anche nelle cose peggiori, sta agli uomini saperla attentamente estrarla.” Enrico V. William Shakespeare / 3 Novembre 2019 in Il re

Avvincente film liberamente ispirato alla tragedia di William Shakespeare “Enrico V” molto curato in ogni suo dettaglio (ottima fotografia così come i costumi e l’impianto scenografico).
Buona l’interpretazione del giovane Timothee Chalamant che sembra promettere molto bene.

Immenso Timmy / 3 Novembre 2019 in Il re

Sinceramente? È una vita che non commento/recensisco un film, un po’ perché mi è passata la voglia, un po’ per tempo, un po’ perché non è che di recente abbia visto film che mi abbiano lasciato qualcosa, un segno.
Ho letto varie opinioni online dopo la presentazione di questo film, non mi sembravano proprio positive, non ho indagato più di tanto perché cerco sempre di non farmi influenzare troppo o guardare un film con preconcetti, voglio farmi una mia idea senza influenze esterne.
E niente, io alla fine ho pianto, non tanto per la storia in sé perché ammettiamolo, l’Enrico V ce l’hanno propinato un sacco di volte ed è pure stato interpretato da un sacco di attoroni – fino a questo momento, lo ammetto, il mio preferito era stato Tom Hiddleston nella serie The Hollow Crown.
Dicevo, ho pianto, perché Thimothée Chalamet mi ha fatta piangere. Lo ammetto, mi piace un sacco, mi è piaciuto in Lady Bird e l’ho amato in Call me by your name, ma in questo film è un’altra cosa. Timmy è diventato un uomo, ma soprattutto è arrivato a livelli assurdi di bravura. È immenso, non saprei come altro descriverlo in questo film, solo immenso. Mi ha fatta venire la pelle d’oca e non mi pento di dire che è uno degli attori più bravi della mia generazione. Per me se ‘sto ragazzo a soli ventiquattro anni recita così, non ho proprio idea di dove possa arrivare e quanto possa ancora crescere il suo talento.
E niente, lo ammetto, sono qui solo per commentare lui, per il resto bel film, bella regia, bravi tutti, in particolare Pattinson, che continua a riscattarsi per me, ormai ho completamente dimenticato come recitava male in Twilight.
Guardatelo ‘sto film, anche solo per vedere cosa significa avere talento

Leggi tutto