9 Maggio 2013 in I gangsters

Tratto dal racconto di Ernest Hemingway
-the Killers- pubblicato nel lontano 1927, le “Recinzioni del Don” hanno un nuovo titolo dopo settimane di attesa: i GANGSTERS.
I Gangsters è il film che lanciò sul Grande Schermo Burt Lancaster, stella indiscussa del firmamento Hollywoodiano. Girato da Robert Siodmak, un regista tedesco di religione ebraica risiedente in America dal 1940. La pellicola qui proposta è un ottimo noir, dove il protagonista è un dritto, un giovane con un oscuro passato. Questo oscuro passato vedrà la luce nel corso della vicenda attraverso dei rimandi, dei flashback. Una delle tante chicche, oltre alla suspance, del film in bianco e nero quando oggi, molto spesso, i registi usano la tecnica del flashback, dal colore passano al b/n. Dicevo, Burt Lancaster. Burt Lancaster è “Lo Svedese”, un pugile fallito che invece di trovare un lavoro onesto, magari entrando in Polizia come un suo amico nonché coetaneo, decide di entrare nella Mala. Soldi facili, soldi veloci. Ma non è proprio così che si apre la pellicola. Come si apre il film ? Con il nostro protagonista in uno sporco motel di paese, nello squallore più totale, distrutto moralmente e psicologicamente. Si trova nella campagna più desolata, nascosto in un buco come un topo. Aspetta, aspetta la morte. Due sicari infatti vogliono fargli le penne e lui non opporrà la minima resistenza. Da questo momento si aprono le indagini e lo spettatore medio non può evitarsi la domanda: quale errore ha commesso per essere stato ucciso ?
Tutte le domande troveranno risposta attraverso le indagini, lunghe, piene di insidie e colpi di scena.
Si scoprirà così l’oscuro passato de Lo Svedese, il colpo ben realizzato, gli amori persi, quelli ritrovati e soprattutto una cotta mai passata per la donna del capo, la femme fatale Kitty Collins interpretata dalla provocantissima e sensualissima Ava Gardner, un ruolo sopra le righe il suo, una doppiogiochista di tutto rispetto. Ma vi sto dicendo troppo, personalmente l’ho trovato fantastico, il mio consiglio è di comprarlo

Note del Don
Un film che riconferma come a volte noi uomini ci facciamo prendere un po’ troppo dal detto “tira più un pel di fica che un carro di buoi”.

DonMax

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