Non male / 24 Aprile 2011 in The Killer Inside Me
In fondo è abbastanza aderente al romanzo, anche se la “malattia” del protagonista non viene messa abbastanza in luce. Il Lou del romanzo è un personaggio molto più tormentato, più credibile e, se possibile, ancora più spietato ed inquietante.
Ed anche il Texas ricco, sonnacchioso e benpensante degli anni cinquanta, reso così bene nel romanzo di Thompson, nella trasposizione di Winterbottom diventa un posto qualsiasi.
Recensione da Oscar
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