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Le idi di Marzo

/ 20116.7381 voti

Clooney nell’angolino / 13 Novembre 2015 in Le idi di Marzo

Intrigo politico affatto trascendentale, dal ritmo sedato.
Ryan Gosling troppo compassato, Clooney si mette umilmente nell’angolino. Dignitose Evan Rachel Wood e la Tomei, il migliore era senz’altro Seymour Hoffman.

6 Febbraio 2014 in Le idi di Marzo

Un po’ troppo “parlato” con il rischio di diventare pesante; il messaggio pero’ e’ abbastanza chiaro: la politica e’ sempre sporca e solo i gonzi possono credere alle baggianate sparate dai protagonisti di questo eterno circo.

4 Gennaio 2014 in Le idi di Marzo

Avevo letto qualche articolo al tempo della sua uscita nelle sale. Pezzi che ne esaltavano la dirompenza, il coraggio. Un democratico che osava sferrare un colpo basso al Partito democratico. Ed ora mi chiedo, non posso proprio farne a meno, ma tutta ‘sta gente che scribacchiava simili parole vestiva di blu ed aveva un coniglio per amico? No, perché ora mi danno la sensazione che vivessero al di là dello specchio, ed anche da un bel pezzo.
“Le idi di marzo” sottolinea l’ovvio. Non dice nulla di nuovo. Nessuna scottante rivelazione. Porta sul grande schermo i meccanismi di un sistema politico che potrebbe essere tanto statunitense quanto italiano, tanto inglese quanto francese. Comune, insomma, a tutti quei paesi occidentali che si proclamano democratici.
Ed oggi, ripensando a quegli articoli, non riesco proprio a venirne a capo.
Ma, nonostante tutto, al di là dell’esagerazione pubblicistica, della diabolica (così da rimanere peraltro in tema…) macchina degli addetti stampa, “Le idi di marzo” è proprio un bel film. Ben girato, ben recitato, ben temprato. Nulla è fuori posto. La regia di George Clooney? Beh, stavolta ha funzionato.

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23 Aprile 2013 in Le idi di Marzo

Ottimi attori ma….che palle.
I primi 50 minuti sono di una noia mortale, la storia c’è ma non mi ha coivolto.
Ho dovuto fare ben 3 pause per finire di vederlo senza addormentarmi, brutto segno.
Peccato.

13 Gennaio 2013 in Le idi di Marzo

Ottimo risultato per il Clooney regista che confeziona una pellicola avvincente, ben scritta e magistralmente basata sulle interpretazioni, piacevole dall’inizio alla fine

9 Gennaio 2013 in Le idi di Marzo

Meraviglia. Tanto cinico e degradato quanto veritiero e appassionante. Adoro i film “cervellotici”, con tanti dialoghi e una trama da seguire e interpretare e questo film di Clooney fa un eccellente lavoro. Lo stesso che fa l’immenso e superbo Ryan Gosling. E’ davvero, insieme a pochi altri, il re della sua generazione.

Il voto sarebbe un 6.5 / 3 Gennaio 2013 in Le idi di Marzo

George Clooney continua a non convincermi appieno come regista, ma più per le storie che decide di raccontare che per lo stile di regia. Film sugli intrecci della politica americana, con un giovane idealista (l’ottimo Ryan Gosling) che viene coinvolto sempre di più nei giochi sporchi della politica che lo cambieranno totalmente.
Un pò lento nella prima parte dove la politica la fa da padrone, più interessante la seconda dove gli intrecci e i sotterfugi rendono interessante la storia. Ottimo il cast: George Clooney è il politico, la bella Evan Rachel Wood la stagista Molly, Paul Giamatti e Philip Seymour Hoffman i due addetti avversari della campagna elettorale. La politica, con i suoi giochetti, non fa una grande figura.

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Niente di nuovo sul fronte americano / 29 Dicembre 2012 in Le idi di Marzo

Stephen Meyer è un giovane e brillante addetto stampa del candidato democratico alle primarie presidenziale Mike Morris. Inizialmente totale sostenitore del governatore, ai suoi occhi senza peccato e con un convincente programma politico, non appena vengono a galla i complotti e i giochi di potere, le sue certezze iniziano a traballare, dando inizio ad una partita nella quale solo i più furbi e preparati sopravvivono.

George Clooney al suo quarto film alla regia, ci regala uno spaccato della politica contemporanea, senza scadere nel cliché dove “tutti i politici sono così”, mettendo in evidenza soprattutto il ruolo della stampa, che riesce a rendere precari gli equilibri all’interno di partiti avversarsi, interpretata da una bravissima Marisa Tomei. Inutile dire che il cast merita le lodi del pubblico: Paul Giamatti, Philip Seymour Hoffman, ma soprattutto Ryan Gosling che con la sua bravura ci fa guardare oltre la sua bellezza.

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17 Dicembre 2012 in Le idi di Marzo

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Eh, non ci dovevo andare, hai ragione anche tu. Ma dovevo finire quei biglietti entro dicembre -.-
Il film di Giorgio Gay Clooney qualcuno ha persino detto che era bello. In realtà è tutto molto semplice. C’è il protagonista, Ryan Gosling, quello con quel ruolo da paiura in Drive *_*, che è un coso, come si chiama, di un candidato presidente degli Stati Uniti, uno spin doctor, ecco, in piena campagna elettorale. Succede che si fa prima fottere come un pivellino dallo spin doctor dei repubblicani-cattivi. E succede che si scopa una gnocchissima stagista, che è pure la figlia di uno dei principali finanziatori dei democratici. Ora, succede anche che scopre poi che lei si è scopata pure il candidato presidente, rimanendo incinta. Non era così integerrimo. Primo momento ridicolo, lei è gnocchissima e ricchissima, ma va piangendo da Ryan dicendo che non sa come trovare 900 dollari per abortire. Ma sticazzi, quasi te li posso prestare io 900 dollari -.- maddai. Il succo è che Ryan è incastrato da più parti e costretto a dimettersi. La morale è che lui alla fine, e gli ultimi 25 minuti son la parte migliore del film, lui si incazza come una iena (esattamente come succedeva in Drive), capisce che nella politica bisogna fare le peggio porcherie e si fa riassumere scendendo a compromessissimi e ricattando il wannabe presidente. Insomma, il cast è coi controcazzi, ci sono anche Paul Giammatti e Philip S. Hoffman che fanno del faccettismo. Però il mio andare al cinema per vederlo non se lo meritava, nonnò. Lui, l’attore, deve fare solo parti dove sta zitto e apre il culo a tutti. In quelle spacca.
Domani è pure una giornataccia. Mangia la mela.

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Bello, ma anche no / 23 Settembre 2012 in Le idi di Marzo

Bravi gli attori, bella la sceneggiatura, profondi gli argomenti, eppure un film di una freddezza mortale, incapace di coinvolgere se non in pochi, brevissimi momenti. Sarà che è tropp americano, nella struttura e negli argomenti, e quindi del tutto lontano da una sensibilità europea. Sospetto che chi qui in Europa l’ha celelbrato molto volesse solo rendere omaggio a Clooney e di caprio.

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14 Agosto 2012 in Le idi di Marzo

Sì, attuale. Sì, bravi gli attori. Sì, tutto. Ma che angoscia! E’ stato girato per spiegare perché George Clooney non farà mai il presidente?

31 Maggio 2012 in Le idi di Marzo

Ottimo thriller politico, gran film.
La storia parte quasi in sordina, ma poi con il passare dei minuti è un crescendo di tensione e intrighi politici tanto da lasciarti con il fiato sospeso fino alla fine. Regia e sceneggiatura di gran livello, ottimi sia Gosling nel rendere credibili le varie fasi che attraversa il suo personaggio, sia Philip Seymour Hoffman, molto in parte e incisivo.

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24 Marzo 2012 in Le idi di Marzo

Bella scoperta, Mr. Clooney! Ma che quello della politica fosse un ambiente spietato, dove vige la regola del ‘cane mangia cane’ e dove il gioco sporco è all’ordine del giorno, è ormai un’idea consolidata nell’immaginario comune già da lunghissimo tempo; che bisogno c’era di ribadirlo ancora una volta (l’ennessima)?
Del tutto inutile.

25 Febbraio 2012 in Le idi di Marzo

noia mortale, si parla troppo decisamente troppo.
da anni mi sono infatti reso conto che negli Stati Uniti la politica è SOLO spettacolo… mi sembra che con questo film abbiano scoperto l’acqua calda

21 Gennaio 2012 in Le idi di Marzo

Avevo gradi aspettative per questo film…e devo dire che sono soddisfatta! L’ho visto volentieri, l’ho trovato molto bello, interessante, ben realizzato: suspance, colpi di scena….ottima anche la cura della fotografia, e bellissima scelta delle musiche.
Clooney come regista mi ha sorpresa, pensavo che sarebbe stato banale e monotono, invece ha saputo cogliere nel segno. Era un tema difficile (la politica), già trattato in mille modi diversi, ma questo film ha qualcosa di particolare e di originale. Mi è piaciuto.
E poi…Ryan Gosling…lui l’ho proprio apprezzato! Già…
Lo consiglio a chi piace questo genere di film, vale la pena di vederlo, credetemi.

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17 Gennaio 2012 in Le idi di Marzo

Argomento letto e visto tante volte. Non da nulla di nuovo. Non ti lascia niente di interessante dopo averlo visto. Suspance? Neanche a pagarla oro.
Questo film a chi serve? Me lo domandavo mentre lo vedevo. Tutto un po’ scontato, anche il finale.
Che dire.
George, ritenta sarai più fortunato.

10 Gennaio 2012 in Le idi di Marzo

Inizia in maniera folgorante e mantiene per un po’ un ottimo ritmo anche grazie a dialoghi serrati e di grande efficacia , poi il tono si ammoscia , si appiattisce (avrei evitato la vicenda della stagista ) , ed i facili e prevedibili luoghi comuni sull’ “etica” della politica e dei media escono fuori così da lasciare una inevitabile quanto insinuante sensazione di “deja vu” .
Comunque il Cloney regista è sicuramente meglio dell’attore (ma non ci vuole molto…) ed il film , anche a causa della modesta proposta (salvo un paio di eccezioni) di questo periodo di festività , resta vedibilissimo non fosse altro che per le sontuose interpretazioni di Philip Seymour Hoffman e di Paul Giamatti , entrambi tra i miei attori preferiti .

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passaggio di consegne? / 30 Dicembre 2011 in Le idi di Marzo

Bel film di Giorgione, attore e regista che apprezzo sia quando si da alle commedie leggere e semi-demenziali come “Burn after reading” e “l’uomo che fissava le capre” in sola veste di attore sia quando regala capolavori come “Good Night and Good Luck” nella duplice veste di regista e coprotagonista. Questo film parla della politica americana, tema che lascia gran parte degli italiani assolutamente indifferenti, ma che dovrebbe farci ragionare molto, soprattutto paragonandola alle zozzure nostrane che, in qualsiasi altro posto al mondo, USA compresi, non sarebbero tollerate.
Tutto è incentrato sull’esperienza di un giovanissimo e promettente addetto stampa che si trova suo malgrado invischiato in un gioco di potere che dapprima lo sorprende mettendolo con le spalle al muro, ma che poi riesce a prendersi la sua rivincita su tutti mostrando e dimostrando di aver imparato la lezione nel migliore dei modi. Sicuramente da vedere anche per il tanto strombazzato “passaggio di consegne” tra un pezzo da novanta di Hollywood e un giovane tanto promettente quanto convincente.

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Non mi aspettavo tanto da george / 30 Dicembre 2011 in Le idi di Marzo

Pensavo di trovare uno dei soliti film di Clooney, invece mi è piaciuto molto, un pò complicata la parte iniziale ma nel complesso un gran film

Sarebbe stato un 6 / 29 Dicembre 2011 in Le idi di Marzo

…ma Ryan Gosling merita!

6.5 / 22 Dicembre 2011 in Le idi di Marzo

Ero partito prevenuto lo ammetto. Da una parte c’erano due buone prove da regista di Clooney (“Confession of a Dangerous mind” e “Good Night and Good Luck”), dall’altra tutte le pagliacciate che lo stesso Clooney ha fatto negli ultimi tempi (“In amore niente regole”, “Burn after reading”, “L’uomo che fissa le capre”, “The american”). In più c’era un tema interessante (quello della politica e della corruzione che serpeggia nelle stanze del potere) e un regista molto politico che predica bene e razzola male. Non nascondo la mia poca simpatia verso il belloccio Clooney che secondo me si sta buttando via e, anche se nella prima parte “le Idi di Marzo” sembra un pò scontato e molto propagandistico (Clooney ha addirittura gli stessi cartelloni della campagna elettorale di Obama), in realtà non si rivela così male nel finale.
Non siamo ad alti livelli, non è quel cinema politico che rimane scolpito nella storia (d’altro canto anche “Leoni per agnelli” di Redford è stato piuttosto deludente), non è neppure intenso come “Frost/Nixon” Howard, ma è un buon film sullo spirito che serve per affermarsi in un ambiente in cui il tradimento è all’ordine del giorno. Disillusione, corruzione e il continuo approfittarsi degli altri. La politica secondo George Clooney è questo. Gli ideali passano in secondo piano.
E con rammarico bisogna ammettere che purtroppo e un pò dovunque è davvero così.

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Beraten Italienische Reise / 19 Dicembre 2011 in Le idi di Marzo

Un film lodevole, classico, vecchio stile, anche interessante. Ma, come dire, un po’ “ingenuo”, considerato che il regista fa parte a pieno titolo dello star system e che ha una casa anche in Italia.
Che la politica faccia a pugni con la lealtà, con l’onestà e che sia un compromesso sempre al ribasso è come scoprire l’acqua calda.
Consigli: lettura intensiva di giornali italiani o, ancora meglio, un viaggio in Italia come stagista della Brambilla.

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sarebbe sei e mezzo / 19 Dicembre 2011 in Le idi di Marzo

Seguire il comprimario, se sono più di uno è anche meglio. E questo film è un trionfo di comprimari superbi che recitano un copione oliatissimo.
Come perdere l’innocenza è un tema frequentissimo nelle produzioni Usa, forse perché credono comunque all’innocenza. Per questo un film del genere secondo me ci lascia freddi noi europei che siamo molto avezzi a cinismi più profondi. Quindi ammirata la prova attoriale, apprezzato il mestiere generale non resta poi molto. Clooney regista è bravo, competente, forse qui così misurato che certi simboli e certe scelte in quanto, appunto, misurate risultano forse retoriche e poco potenti dal punto di vista simbolico (per esempio i due spin doctor che parlottano dietro l’enorme bandiera americana). Se il protagonista deve credere alla causa e “sposa” gli ideali strepitosi del suo candidato (tutti i discorsi del governatore sono così meravigliosi, così progressisti, così straordinariamente utopici che sembra un sogno), certamente alla fine dovrà arrendersi al piccolo gioco della politica professionale che è puro mestiere, è avere un lavoro. Che in fondo il candidato non sia così adamantino è quasi ovvio, la sua colpa non è neppure così grave in fondo (noi abbiamo politici invischiati con la camorra, la mafia, appaltatori e speculatori sulla pelle della gente, insomma il puritanesimo tipico Usa del film ci solletica molto poco), è grave nel gioco dell’elezione e della campagna elettorale, è grave solo se contestualizzata lì in terra Americana.
Fra le pieghe si aggira il tema della realizzazione di quegli ideali, a qualsiasi costo, ossia se il fine possa giustificare i mezzi usati, se gli obiettivi che sono oggettivamente imbattibili (pace, ecologia, giustizia sociale) valgano il prezzo di debolezze, di piccoli tradimenti, di fiducie che scricchiolano e in fondo di un grande ricatto.
La politica è un gioco di scacchi, ossia un percorso verso il potere, lascia sul terreno pedine, deve scendere a compromessi. Ed è un gioco maschile.
Ci sono solo 3 donne nel film, la moglie con filo di perle che è madre, la stagista giovanissima, avvenente e ultima ruota del carro, la giornalista votata alla carriera che venderebbe l’anima per uno scoop e che si fa anche lei pedina. Tre donne aggirate, usate, mezzi nelle mani di un manipolo di uomini che non hanno nessuna relazione con loro (la scena più bella è infatti quella del sesso fra il protagonista e la stagista in cui lui è totalmente preso, in tutti i sensi, dal discorso sparato ad alto volume del suo candidato, quello sì sommamente eccitante).

Un filo di delusione quindi, un prodotto buono sì, ma che non ha nessun picco reale.

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