Recensione su Il mistero della casa del tempo

Buon adattamento del romanzo di John Bellairs.
1955. Lewis Barnavelt (Owen Vaccaro), dieci anni, ha appena perso i suoi genitori in un incidente automobilistico; arriva in una piccola cittadina del Michigan per essere ospitato dallo zio Jonathan (Jack Black). Lo zio e la casa sono abbastanza eccentrici, come anche l’amica/vicina Florence (Cate Blanchett). Pian piano Lewis inizia a scoprire alcune strane cose riguardo allo zio.
Film fantasy per famiglie, dove la casa nasconde cose per lo stupore dello spettatore (e di Lewis); bella la vetrata che cambia immagine quasi ogni giorno. Il mistero è quello dell’orologio nascosto nel muro (come cita il titolo originale, meno azzeccato quello italiano); ma il film si sofferma anche sui disagi scolastici di Lewis che vorrebbe farsi qualche amico e per farlo
rischia di compromettere la sicurezza della casa (diciamo così).
Il regista è Eli Roth, quello che avevo esordito con horror violenti (Hostel) ma che sta percorrendo strade diverse.
Nel resto del cast da citare Kyle McLachlan nei panni di Isaac Izard, il precedente occupante della casa, Lorenza Izzo (vista in Knock Knock, altro film di Eli Roth).