2 Giugno 2013
Terzo episodio della saga dopo i capitoli del 2009 e del 2011, che hanno incassato complessivamente nel mondo più di 500 milioni di dollari. Immutati cast tecnico e attori, viene leggermente modificata la formula, con una pellicola che non segue più lo schema “addio al celibato-sbornia-riparare i danni cercando di capire cosa è successo” ma si evolve diventando improntata più all’azione. Purtroppo.
Regia ancora di Todd Phillips, eletto “l’uomo più divertente di Hollywood” da Empire (andiamo bene…), che cura anche la sceneggiatura insieme a Craig Mazin, scrittore di opere che rimarranno nella storia della settima arte a imperitura memoria come Superhero, Scary Movie 3 e 4. Proprio la sceneggiatura costituisce uno dei (tanti) punti deboli del film, risultando piena di buchi narrativi, incoerente e con troppe grosse forzature, che anche in un contesto di farsa come questo pesano parecchio. Pensandoci bene, in confronto a questo obbrobrio combinare una dozzina di casini in poche ore di notte diventa quasi realistico.
Bradley Cooper (recentemente in Come un tuono) riprende, probabilmente più per gratitudine che per altro, il brand che lo ha lanciato e che lo ha portato alla Nomination all’Oscar per Il lato positivo. Il suo ruolo di belloccio del gruppo qui è ancora più inutile e macchietta rispetto ai film precedenti, e considerando che carriera ha fatto oltre a Hangover viene malinconia a guardarlo. Ed Helms e Zach Galifianakis (lontanissimi i tempi del telefilm Tru Calling), tornano ai personaggi che meglio sanno interpretare, cioè il perfettino e l’idiota, fossilizzandosi anche loro nella “Sindrome di Robert Downey Jr.”, malattia contagiosa e quasi letale che costringe gli attori che ne sono affetti a ripetersi all’infinito sempre negli stessi ruoli. Le due new entries sono John Goodman e Melissa McCarthy, una sorta di sboccata Galifianakis in gonnella, entrambi utili come una salumeria di fronte a una moschea.
Se a tutto ciò si aggiunge che le gag sono sempre le stesse delle prime due pellicole, che Alan qui è molto più irritante e spaccapalle che simpatico e che i primi dieci minuti di film sono divertenti solo per persone con turbe psichiche, abbiamo una pellicola che non solo è un brutto film, ma è anche una brutta commedia.

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