Recensione su Un poliziotto da happy hour

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3 Marzo 2012

Credo di non essere mai incappata in un adattamento di un titolo cinematografico più inappropriato di questo.
Da sculacciata a mano aperta.

A parte questo elemento comunque non irrilevante (tralasciando volutamente la valutazione estetica della discutibile locandina italiana in cui campeggia, oltre ai due protagonisti, anche una pecora con una bandiera irlandese ed un trifoglio infilati in bocca, giusto per fuorviare ancor più lo spettatore), il film è davvero particolare.

Non si tratta di una commedia propriamente detta, benché le situazioni tragicomiche e le battute spiazzanti non manchino, né di un vero film poliziesco o d’azione, anche se ci sono di mezzo guardie e ladri.
Si tratta di una storia, semplicemente di una storia, né più, né meno.

Il protagonista, invece, è abbastanza sui generis ed esotico, è quel tipo di irlandese che mi fa pensare (da brava provincialotta) che tutti gli irlandesi siano così: rubicondi, irosi, caustici, schietti e generosi.
E’ ovvio che si tratta di uno stereotipo forzato, ma la cosa non mi è affatto dispiaciuta.
Brendan Gleeson, poi, è decisamente adatto alla parte: viso e corpo aderiscono come un guanto al suo personaggio.

Bella la colonna sonora firmata dai Calexico che riecheggia ambientazioni western.

Non credo sia un film indimenticabile, ma è certamente un prodotto curioso, ben diretto e ben interpretato (bravo anche Don Cheadle, benché pronunci troppi: “Cosa?”) che merita almeno una compiaciuta visione.

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