Recensione su Il Grande Gatsby

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9 Marzo 2014

Questa trasposizione cinematografica del Grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald, è un abito confezionato su misura del libro, pur allontanandosi dal quel classico disegno di antinomia e contraddizione che lambiva lo scheletro del romanzo . A discapito di un classicismo accuratamente oscurato per dare più risalto ai lussi e agli sfarzi tipici del momento, di quel mito americano che non voleva tramontare; l’anima del capolavoro di Fitzgerald vive in questo lavoro di Baz Luhrmann, perché in esso si può riscontrare tutta la paura, tutta la fragilità, e l’irresolutezza che una generazione ha provato. La stessa, seppur di minore intensità, che descriveva così bene il noto scrittore statunitense. I punti deboli, così come le incongruenze, aleggiano nella pellicola, ma nascono come contorno a una storia che per la sua peculiarità si regge su se stessa, anche grazie alla splendida interpretazione di DiCaprio, che riesce a rendere viva tutta quell’illusione su cui Gatsby aveva creato un mondo, e dal quale fu abbandonato.

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