Recensione su La grande fuga

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Uno spettacolare e coinvolgente film interpretato da un cast stellare / 3 Agosto 2011 in La grande fuga

“La grande fuga” è uno di quei film che si rivedono sempre con piacere: perché è una di quelle pellicole spettacolari che riescono ad intrattenere lo spettatore con intelligenza. Soprattutto regge benissimo la lunga durata – quasi tre ore – grazie a un’ottima sceneggiatura, di James Clavell e W. R. Burnett, che orchestra con precisione una storia ricca di personaggi; ad una regia senza fronzoli, sicura e precisa, di John Sturges, un regista che non è mai stato un genio ma che comunque era un solido professionista che sapeva il fatto suo (il suo film migliore è “Giorno maledetto”, con un grande Spencer Tracy); e a un cast talmente ricco di nomi famosi che da solo basterebbe a rendere vedibile anche il film più brutto di sempre: James Garner, Richard Attenborough, James Coburn, Charles Bronson, Donald Pleasence e, ovviamente, il grande Steve McQueen che interpreta il personaggio più bello della storia, ovvero l’irriducibile Virgil Hilts, uno spericolato motociclista che passa il tempo in cui è rinchiuso nel campo di prigionia a entrare e a uscire dalla cella di isolamento a causa dei suoi ripetuti tentativi di fuga, tutti regolarmente falliti. A proposito di fughe impossibili: mitica la scena in cui McQueen tenta di scappare dai tedeschi saltando una staccionata con la moto. Insomma, per tutti questi motivi “La grande fuga” è un classico che non ci si stanca mai di rivedere. Belle, infine, le musiche di Elmer Bernstein.

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