Recensione su Grand Budapest Hotel

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Candido Anderson / 13 Maggio 2016 in Grand Budapest Hotel

Un vero e proprio Candido riletto dal maestro della perfezione, Wes Anderson, alle prese con un film senza fiato e che ingiustamente non è stato premiato alle notte degli Oscar. La particolarià di questa pellicola è, soprattutto, merito delle variegate scenografie e costumi che lo rendono un’ opera naif e suggestiva. Ma, ovviamente, il merito va, anche, al carismatico Fiennes e ad una serie di attori famosi ritratti perfettamente, anche se per pochi minuti (come Keitel o Murray). Tutti hanno un ruolo, in sostanza, che lo rendono protagonista fondamentale della vicenda. Zweig non è lontano, anche se Anderson lo rilegge a sua maniera, eccentrica ma coordinata, senza sfiorare nel burlesque.

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