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Il buono, il matto, il cattivo

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28 Aprile 2013 in Il buono, il matto, il cattivo

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Un western, però ambientato in Manciuria. Wtf? Che è uguale al Texas, non lo sapevate? e i cow-boys hanno gli occhi a mandorla e gli indiani sono predoni del deserto, con tanto di moto e pennacchi, and so on. Tutto ruota inevitabilmente intorno alla mappa di un fantomatico tesoro. A contendersela i tre del titolo, più la gang del Ghost Market, l’esercito imperiale giapponese-banzai e le truppe per la liberazione della Korea. Oserei dire Kasino. In realtà è il matto a condurre le danze, a rubare per primo la mappa in un assalto old-style al treno, e tutti gli altri a inseguire, le loro azioni finiscono per dipendere dalle sue. Il che è un po’ il leitmotiv del film, concretizzato in un assurdo e interminabile e spassoso inseguimento nel deserto. Il matto davanti, e dietro tutti quanti :/ ovverossia il matto fa la lepre, su di un sidecar, inseguito dagli altri cinque gruppi/singoli/eserciti, che come vettori confluiscono su di lui, sparandosi a vicenda e arrivando ognuno a tanto così. Essendo tutto così smaccatamente omaggioso del western all’italiana, le musiche a tratti morriconeggianti ma a tratti anche no, nessun elemento proprio del genere è trascurato, come nessuno manca di essere portato all’esasperazione. L’omaggio, si diceva, è palese, ma è un omaggio tra il pop ed il korean powwa, non so bene come dire ma me ne frego e mi piaceva dirlo così 😀
Duello finale tra i tre, primi piani degli occhi a mandorla, il cattivo ha il ciuffo emo e i vestiti da Oscar Wilde. Tutti sparano tantissimo, nessuno muore. Muori ca**o muori bang bang!
Un western quindi puramente sintetico quindi, creato in laboratorio e trapiantato. Un cyborg. Con la vena comica ma anche gli zampilli di sangue, i cattivi che choppano dita, sparatorie a perdita d’occhio e tutti questi coreani con gli occhiali da sole di John Lennon. Al netto della linearità della trama, una volta che si capisce chi è chi (perché con gli asian all’inizio dei film è sempre un casino, capire chi sia chi; fingono di essere tutti uguali!), parte la sarabanda e ciao.

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Ennesimo / 9 Settembre 2011 in Il buono, il matto, il cattivo

Ennesimo tentativo asiatico (coreano in questo caso) di rifare un western alla “Leone”. Ennesimo tentativo fallito, anche se il film nel suo complesso è gradevole.

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