Prima pagina

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Chicago, 1929. Un mite ex- fornaio è condannato alla forca per aver assassinato un poliziotto. Un giornalista d'assalto dovrebbe interessarsi al caso del morituro, ma ha appena deciso di sposarsi e di trasferirsi a Philadelphia, abbandonando la carriera giornalistica. Il suo capo non ha intenzione di perdere né lo scoop, né il suo miglior cronista. Nel frattempo, il condannato a morte riesce ad evadere dalla cella del tribunale dove è imprigionato, nascondendosi nella sala stampa.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: The Front Page
Attori principali: Jack Lemmon, Walter Matthau, Susan Sarandon, Vincent Gardenia, David Wayne, Allen Garfield, Austin Pendleton, Charles Durning, Herb Edelman, Martin Gabel, Harold Gould, Cliff Osmond, Dick O'Neill, Jon Korkes, Carol Burnett, Paul Benedict, Allen Jenkins, Barbara Davis, Biff Elliot, Lou Frizzell, Doro Merande, Noam Pitlik, Joshua Shelley, John Furlong, Leonard Bremen, Mostra tutti

Regia: Billy Wilder
Sceneggiatura/Autore: Billy Wilder, I. A. L. Diamond
Fotografia: Jordan Cronenweth
Costumi: Burton Miller
Produttore: Paul Monash, Jennings Lang
Produzione: Usa
Genere: Drammatico, Commedia
Durata: 105 minuti

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Un ritmo non indiavolato / 14 Maggio 2021 in Prima pagina

The Front Page non riesce a trovare lo stesso ritmo di altri film di Wilder, tradendo la sua natura di adattamento di un lavoro teatrale. La galleria di personaggi è abbastanza memorabile, tra cinici (Walter Burns), ingenui (Earl) e politicamente scorretti (Bensinger); ma la Mollie Malloy di Carol Burnett aggiunge una nota patetica che stona un po’ nel contesto. In ogni caso si ride, e una battuta in particolare rimane per sempre impressa nella memoria, quando il dottor Max J. Eggelhofer esclama, mentre lo portano via su una barella: “Voglio un enorme specchio e strumenti in modo da operarmi con le mie mani!”.

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7 Marzo 2012 in Prima pagina

Wilder a mio parere un po’ sottotono.
La commedia in questione è comunque divertente, anche se a corrente alternata.
Matthau batte di mezzo punto Lemmon: il suo personaggio, ultra-burbero e ottimamente caratterizzato, è una meraviglia. Per lui, doppiaggio inusitato: nientemeno che Ferruccio Amendola.

Nota personale: quante parolacce! Che strano, per una pellicola di Wilder. Temo sia un “problema” legato all’adattamento italiano: in quel periodo, in sala di doppiaggio, gli esiti ondeggiavano pericolosamente tra il capolavoro e la deriva totale (un esempio? “Fritz il Gatto”).

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