2 Maggio 2012
Continui salti temporali fra la realtà drammatica dell’Algeria degli anni 50 , nella quale l’affermato scrittore Jean Cormery ritorna per rincontrare la madre , e di quell’altra Algeria , quella dei suoi ricordi d’infanzia , della mamma , della severissima nonna , degli amici , della scuola e del suo maestro i cui insegnamenti hanno segnato il corso della sua vita.
Un buon film introspettivo , sfumato, sorretto da una splendida fotografia , liberamente ispirato all’omonimo ed incompiuto romanzo autobiografico di Camus .
Gianni Amelio si dimostra evidentemente a suo agio quando si tratta di dirigere bambini e non a caso la parte migliore della pellicola è proprio quella dedicata alla fanciullezza del protagonista quando entra in scena il giovanissimo ma promettente Nino Jouglet nella parte dello scrittore da piccolo.
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