La favorita

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La favorita

All'inizio del XVIII secolo, la regina Anna d'Inghilterra lascia che a governare sia, in realtà, la sua intima amica Lady Sarah. L'arrivo a corte di Abigail, una cugina di Sarah, scompagina gli equilibri di potere.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: The Favourite
Attori principali: Olivia Colman, Emma Stone, Rachel Weisz, Nicholas Hoult, Joe Alwyn, Mark Gatiss, James Smith, Jenny Rainsford, Emma Delves, Faye Daveney, Paul Swaine, Jennifer White, Lilly-Rose Stevens, Denise Mack, Willem Dalby, Edward Aczel, Carolyn Saint-Pé, John Locke, Everal Walsh, Timothy Innes, Basil Eidenbenz, James Melville, Declan Wyer, Anthony Dougall, Ben English, Peter Brookes, Wilson Radjou-Pujalte, Gavin Henderson, Callum Lewin, Liam Fleming, Angela Hicks, Martin Pemberton, Luca Wiseman, James Perrin, Hana McDowell, Sam Kemp, Djordje Jovanovic, Alexis Bennett, Chris elms, Tim Ingall, Ethan Keaton, Keith Milner, Alfrun Rose, Keval Shah, Janette Sharpe, Luke Thallon, Jack Veal, Zenobia Voegele-Downing, Emily Vinnicombe, Hannah Morley, Poppy Lawless, Roisin Keogh, Elizabeth Ita, Errol Clayton, Antonia Castilla, Samuel Bossman, Paul Wingrove, Nathan Lang, Frank Gordon, Isaura Barbé-Brown, Phelim Kelly, Leigh Dent, Mostra tutti

Regia: Yorgos Lanthimos
Sceneggiatura/Autore: Tony McNamara, Deborah Davis
Fotografia: Robbie Ryan
Costumi: Sandy Powell, Claudia Littlefield
Produttore: Andrew Lowe, Ed Guiney, Tony McNamara, Yorgos Lanthimos, Ken Kao, Rose Garnett, Ceci Dempsey, Lee Magiday, Deborah Davis, Josh Rosenbaum, Daniel Battsek
Produzione: Usa, Irlanda, Gran Bretagna
Genere: Drammatico, Commedia, Storia, Biografico
Durata: 119 minuti

Dove vedere in streaming La favorita

Alla corte della Regina Anna / 2 Aprile 2020 in La favorita

Film storico sulla regina Anna.
Siamo all’inizio del 1700, sul trono di Gran Bretagna troviamo la regina Anna (Olivia Colman, meritato oscar); donna fragile e non più giovanissima che ha praticamente lasciato la guida del regno alla sua favorita,
Sarah (Rachel Weisz). La Gran Bretagna è in guerra con la Francia e Sarah spinge per proseguirla anche per favorire suo marito mentre l’opposizione, guidata da Robert Harley (Nicholas Hoult), vorrebbe la pace per evitare ulteriori tasse. A minare il fragile equilibrio, del regno e del potere, arriva Abigail (Emma Stone), una cugina di Sarah caduta
in disgrazia.
Buon film storico che si sofferma più sulle relazioni tra le tre donne che sui problemi reali (intesi in entrambi i sensi del termine). La giovane Abigail, inizialmente timida e quasi sottomessa, che pian piano inizia ad
avvicinarsi alla regina ed acquista sempre più intraprendenza. Sarah che invece ha dedicato quasi tutta la sua vita alla regina e a cercare di governare il regno che vede vacillare la sua posizione. I maschi rimangono
sullo sfondo, solo Harley ha una presenza maggiore.
Particolari i titoli dei vari capitoli (estratti di frasi significative).

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Interessante / 22 Settembre 2019 in La favorita

È un genere che di solito non vedo, ma tutti ne hanno parlato e la curiosità mi è venuta.
Per come non amo questo genere, questo film mi ha incuriosito e affascinato: i personaggi sono molto interessanti e ben raccontati.
Ottima regia. Le tre attrici sojo davvero meritevoli. Accorta e ben ricostruita tutta la scenografia e i costumi. Anche visivamente è un buon risultato.
Forse meritava l’Oscar per miglior film, un po’ di più di “Green Book”.
7.

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Levità in calando / 17 Giugno 2019 in La favorita

Durante la prima metà della Favorita si ha spesso la sensazione di assistere a un nuovo Barry Lyndon, per la generale creatività, la minuziosa e sfarzosa ricostruzione d’epoca, o il gusto per la composizione pittorica delle inquadrature – cito solo la scena all’interno della carrozza, verso l’inizio del film: guardate la disposizione studiatissima dei personaggi (occasionalmente Lanthimos fa più pensare a un Greenaway d’annata, come nella scena del grassone bersagliato con le arance).
Rispetto a Kubrick c’è però una levità maggiore, un più accentuato senso dell’ironia, accompagnato da qualche divertente eccentricità. Peccato però che andando avanti, man mano che Abigail passa rapidamente da ingenua ragazzotta ad abile manipolatrice, il film perda progressivamente la sua leggerezza, incupendosi e diventando anche meno originale, come nell’episodio dell’avvelenamento e del bordello, che suona al tempo stesso poco credibile e risaputo.
Sublimi le tre interpreti, con Olivia Colman meritatissimo premio Oscar. I titoli di coda sono accompagnati molto appropriatamente da “Skyline Pigeon” di Elton John suonata al clavicembalo.

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Regina bambina / 26 Febbraio 2019 in La favorita

La storia della regina Anna e delle sue problematiche sia fisiche che mentali.
ma soprattutto della guerra tra le Favorite.
Una guerra tra gelosie e potere mancato.
Magistralmente girato e interpretato dalle protagoniste.
Il premio Oscar per la Regina Anna, Olivia Colman, è ultra meritato!
Bravissima!
Ad maiora!

Il Tasso, Il Coniglio e l’Aragosta / 12 Febbraio 2019 in La favorita

Inghilterra. Anno 1706. Un anno troppo di passaggio per poter essere ricordato anche dallo storico più accanito.
La regina Anna è anche lei una sovrana troppo di passaggio per poter essere ricordata anche dallo storico dinastico più accanito.
E’ salita al trono dopo difficili lotte di successione, incapace di governare, priva di eredi e di affetti duraturi, è capricciosa e incostante, debole alle lusinghe e ai piaceri, bulimica, nevrotica, febbricitante e bugiarda.
Sarah (Rachel Weisz) è la sua più cara amica e consigliera, tuttavia si permette certe libertà che irritano non poco la regina, Sarah è una donna forte e capace senza peli sulla lingua e senza troppa pazienza.
Abigail (Emma Stone) è una nobile decaduta che ha presto appreso l’arte della sopravvivenza e dell’adattamento a ogni ambiente.
Tra le torbide e intricate trame del potere, per una volta, come dicono tutti, sono le donne a litigare su questa carcassa di animale morto che è il potere, inserendosi, combattendosi attraverso insinuazioni, dubbi instillati, egoismi, sesso, favoritismi e adulazioni. Il potere è incarnato sotto forma di una donna, che sebbene talvolta sembri un tasso è pur sempre la regina. Un potere mai cresciuto, mai padrone di sè stesso, incapace di generare, malato in ogni suo aspetto, debole ma allo stesso tempo impossibile da condannare. Abigail riesce a insinuarsi nel suo affetto perché le da quello che vuole, mentre Sarah perde terreno perché le da quello di cui ha bisogno. Anna non sa scegliere per sè, ha bisogno di essere protetta, fermata.
Abigail si lega a lei attraverso il coniglio, simbolico figlio indifeso di Anna, strumento per conquistare l’amore anche in altri film di Lanthimos come The Lobster. E parlando di Aragosta, Sarah, anima gemella dalla impensabile quanto salda lealtà, si ritrova spodestata ed esiliata, allontanata dalla regina bambina che ha trovato un nuovo giocattolo che la soddisfa.
E il gioco si regge bene, Lanthimos è riuscito a girare un film in bianco e nero senza girarlo in bianco e nero. L’apice lo tocca nell’inquadratura finale di Olivia Colman, che sembra quasi il Duce, potere che si atteggia a consapevole quando è in realtà gettato lì a caso senza una ragione precisa.
Tuttavia non mi ha convinto.
Questa volta mi trovo nella difficile posizione del dover giudicare un film che trovo bello ma che non mi piace.
Ora mi spiego.
Considero Lanthimos un regista geniale, illuminato e magnetico, capace di costruire un film con una fortissima impronta personale e centrando sempre il fuoco del messaggio che vuole lanciare.
Allo stesso tempo non mi piace. Perché non viene incontro al mio gusto personale purtroppo.
Si perde in trovate visive pedanti, in costruzioni di spazi inutili (qualcuno mi spiega la rincorsa nel bosco tra Emma Stone e il futuro marito?) nell’inserimento di trovate un po’ troppo elaborate e intellettuali. Film bello sì, ammalato a punto giusto, ma che non mi ha mai colpito davvero in fondo. Si pone nel confine tra film viscerale e film celebrale. Un ibrido che non mi ha mai ammaliato. Tuttavia non posso che dargli 8, ma devo dire che me lo ha un po’ strappato dalle mani.

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