Recensione su The Fanatic

Moose (John Travolta) è uno sbandato artista di strada probabilmente autistico; è un grande appassionato di cinema e collezionista di autografi. Il suo idolo è Hunter Dunbar (Devon Sawa) e quando ha l’occasione per incontrarlo la cosa non finisce molto bene.
Moose sembra una brutta copia di Joker (anche se i film sono usciti nello stesso anno) ma lo svolgimento è totalmente diverso; anche Hunter Dunbar come attore che cerca di regalare alla sua famiglia (suo figlio in particolare) un po’ di privacy dall’assalto dei fan non convince pienamente (un po’ troppo brusco già inizialmente con Moose anche se i modi di Moose
non aiutano a essere gentile). Il regista di questo pastrocchio è Fred Durst ovvero il fondatore del gruppo dei Limp Bizkit che ovviamente compaiono (elogiati da Hunter Dunbar) come colonna sonora del film. Il personaggio più convincente è Leah (Ana Golja), aspirante paparazzo amica di Moose che per cercare di aiutarlo finisce con il metterlo nei guai.
Ma la cosa più assurda del film è la governante di Hunter e non dico altro (per chi ha visto il film credo che abbia capito); la pellicola ha un crescendo di violenza.