The Fabelmans

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The Fabelmans

Film ispirato a fatti realmente accaduti, legati alla biografia del regista Steven Spielberg. Arizona, Stati Uniti, Secondo Dopoguerra. Il giovane Sammy Fabelman sfrutta i 'poteri' offerti dal mezzo cinematografico, per fare luce su uno sconvolgente segreto di famiglia.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: The Fabelmans
Attori principali: Gabriel LaBelle, Michelle Williams, Paul Dano, Seth Rogen, Judd Hirsch, David Lynch, Jeannie Berlin, Julia Butters, Keeley Karsten, Sam Rechner, Mateo Zoryan Francis-DeFord, Chloe East, Isabelle Kusman, Robin Bartlett, Oakes Fegley, Sophia Kopera, Birdie Borria, Alina Brace, Chandler Lovelle, Gustavo Escobar, Nicolas Cantu, Cooper Dodson, Gabriel Bateman, Stephen Matthew Smith, Lane Factor, James Urbaniak, Alex Quijano, Kalama Epstein, Connor Trinneer, Greg Grunberg, Jan Hoag, Carlos Javier Castillo, Ezra Buzzington, Paul Chepikian, Brinly Marum, Mason Bumba, Mary M. Flynn, Adriel Porter, Tia Nalls, Larkin Campbell, Harper Dustin, Crystal the Monkey, Art Bonilla, Meredith VanCuyk, Vera Myers, Cody Mitchell, Caroline Anna-Kaye Green, Rob Shiells, Julyah Rose, April Elize, Jonathan Moorwood, Ari Davis, Jared Becker, Kendal Evans, Trang Vo, Alejandro Fuenzalida, Orion Hunter, Samantha Rose Gomez, Taylor Hall, Sarah Hamilton, Paige Locke, Marissa McBride, Malachi Mickelonis, Max David Weinberg, Cameron Hennings, Mostra tutti

Regia: Steven Spielberg
Sceneggiatura/Autore: Tony Kushner, Steven Spielberg
Colonna sonora: John Williams
Fotografia: Janusz Kamiński
Costumi: Tammy Williamson
Produttore: Tony Kushner, Kristie Macosko Krieger, Josh McLaglen, Carla Raij, Steven Spielberg
Produzione: Usa
Genere: Drammatico
Durata: 151 minuti

Dove vedere in streaming The Fabelmans

Ricordo trasfigurato? / 15 Gennaio 2024 in The Fabelmans

Steven Spielberg deve aver avuto un’infanzia estremamente felice; o forse la sua infanzia è stata trasfigurata nel ricordo. A me personalmente questa rappresentazione iniziale esagerata di serenità e buon umore ha comunicato un’idea di profonda irrealtà, e le interpretazioni di Michelle Williams e Paul Dano nei panni dei genitori mi sono sembrate forzate e poco credibili. I due sembrano restare indefettibilmente allegri anche mentre si va rivelando che nel loro matrimonio si è insinuato un elemento estraneo, tanto che per un po’ ho pensato di trovarmi di fronte a un ménage a trois consensuale. Il registro poi cambia, ma il retrogusto dei primi quaranta stucchevoli minuti rimane in bocca per un bel po’.

Ma The Fabelmans è pur sempre un film di Spielberg, quindi non mancano i momenti di grande cinema. L’episodio della proiezione del film girato durante la gita della scuola sulla spiaggia mi è parso particolarmente felice, con l’ambiguità del ritratto che il regista in erba fa del suo persecutore – un tentativo di manipolazione? una riluttante ammirazione? – e la imprevedibile reazione del bullo. Mi chiedo se l’episodio sia realmente accaduto, e in questo caso se Spielberg abbia davvero detto “a meno che non ci faccia un film”, una frase che sarebbe stata profetica. E poi c’è il divertente finale con John Ford (David Lynch) – un episodio che sappiamo essersi svolto esattamente come nel film – e l’ultima ironica inquadratura. Momenti memorabili, che però non salvano del tutto un’opera fondamentalmente non riuscita.

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Romantico e necessario / 31 Maggio 2023 in The Fabelmans

The Fabelmans è un film che cattura in modo straordinario l’essenza e la magia del cinema. Con la sua narrazione coinvolgente e le interpretazioni eccezionali, il regista Steven Spielberg ci trasporta in un viaggio emozionale nel mondo del cinema e della famiglia. Il film è un omaggio affettuoso alla potenza delle storie e alla forza dei legami familiari. Con la sua maestria tecnica e la sua profondità emotiva, The Fabelmans è un’opera cinematografica che rimarrà impressa nel cuore degli spettatori per molto tempo.

Sammy, il protagonista di The Fabelmans, è un giovane talentuoso e appassionato di cinema. Con un’anima curiosa e un’immaginazione vivida, Sammy è affascinato dal potere delle storie e dalla magia del cinema. È un ragazzo intelligente e sensibile, con una profonda connessione con il mondo delle immagini in movimento. Mentre affronta le sfide della crescita e della scoperta di sé, Sammy cerca di navigare tra le dinamiche familiari complesse e di trovare la sua voce artistica. Con un cuore gentile e un innato senso di meraviglia, Sammy rappresenta la passione e la perseveranza che si celano dietro la realizzazione dei sogni nel mondo del cinema.

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14 Febbraio 2023 in The Fabelmans

Primo tempo davvero ottimo, quasi eccellente. Il secondo aveva qualche debolezza: un po’ troppo buonismo all’americana, e un andamento un po’ ripetitivo. Ma nel complesso, tra i film nostalgici che sono usciti ultimamente, il migliore, anche se rimane un film di cassetta e non d’autore.

Spielberg e la sua firma! / 19 Gennaio 2023 in The Fabelmans

Forse non c’era bisogno di un nuovo elogio al cinema da parte di un regista di grosso calibro, ma sono contento che l’abbia fatto Spielberg!
Credo di poter dire che sia il mio regista preferito assieme a Scorsese perché ho visto tutti i loro film, anche i peggiori.
Ho appena assistito alle lode della settima arte, con una storia divertente, commovente, romantica, poetica.
Ci si innamora dei protagonisti, delle loro storie e dei loro sentimenti, nel mentre scorre la passione di Sammy per il cinema, dei suoi piccoli film che incantano (il film dei soldati? Bellissimo….)
Insomma, non serve riempire di lodi una pellicola che basta solo vedere per restarne rapiti.
Ero da solo in sala, ad un orario insolito, e per fortuna, perché per metà film ho avuto gli occhi in lacrime, tra emozione e stupore.
Grande Steven, ottima regia e buone interpretazioni.
7/10.

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L’ORRIZZONTE ERA NEL MEZZO / 3 Gennaio 2023 in The Fabelmans

Steven Spielberg ci teneva a farci sapere che ha vissuto una infanzia ordinaria come tante. Complice un ottimo trailer e un titolo dal significato ambiguo, ero convinto di andare a vedere la lettera d’amore definitiva al mezzo cinematografico da parte di un mostro sacro. Invece mi sono ritrovato a guardare uno screzio famigliare risolvibile nell’aula del tribunale di forum.
Si, perché la storia del giovane Sam (Steven) è una storia come tante, già vista e già sentita. L’amore per il cinema è quasi marginale alla vicenda, e se avesse avuto la passione per le caldaie invece che per la cellulosa, il risultato sarebbe stato il medesimo.
E’ vero che non dovrei fare i conti con il film che mi aspettavo di vedere, però devo ammettere che la frustrazione di vedere svanire il film che mi era stato promesso è stata tanta. Dalla visione del trailer mi ero convinto che questo film avrebbe letteralmente dialogato come me, e invece non mi ha praticamente mai rivolto la parola, se non per brevi tratti reiterati sempre uguali.

Come detto la storia non ha nulla di spettacolare da proporre. Se a questo aggiungiamo un minutaggio ingiustificato data la vicenda, e dei dialoghi troppo scritti, un po’ di noia sopraggiunge inevitabilmente.
Ovviamente trattandosi di Spielberg, Un paio di scene rappresentano la perfezione filmica, e credo che andrebbero studiate in tutte le scuole di cinema. Una su tutte è la scena della moviola quando monta la scampagnata di famiglia. Straordinario esempio di regia, montaggio, musica.
Durante il film Spielberg inserisce molti richiami alle sue pellicole più famose, come a suggerirci da dove arrivino certe sue intuizioni. Alcuni di questi inserti autocelebrativi funzionano bene, altri male. Ad esempio, La corsa in auto che rimanda a “la guerra dei mondi” , l’ho trovata fine a se stessa e superflua.

Tolto gli aspetti negativi, a far la voce grossa sono la solita limpida regia di Spielberg, la riconoscibilissima fotografia di Kaminski, le musiche di Williams, le ottime interpretazioni del cast. Da segnalare la parte dello zio Boris da parte di Judd Hirsch e il gustosissimo cameo finale di David Lynch nel ruolo di un esausto John Ford.

Dopo “Roma” di Cuaron, “E’ stata la mano di Dio” di Sorrentino, “Belfast” di Branagh, “Bardo” di innaritu, anche Spielberg ha avvertito la necessità di raccontarsi. Peccato che quello che aveva era poco più di un fattarello, un mezzo pettegolezzo comune a molti.

Voto: 6,5

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