The End of the Tour
/ 20157.170 votiNel 1996, lo scrittore David Foster Wallace accetta di rilasciare un'intervista alla rivista Rolling Stone. Il giornalista David Lipsky dovrà trascorrere con lui cinque giorni.
Stefania ha scritto questa trama
Titolo Originale: The End of the Tour
Attori principali: Jason Segel, Jesse Eisenberg, Mamie Gummer, Mickey Sumner, Johnny Otto, Anna Chlumsky, Joan Cusack, Becky Ann Baker, Ron Livingston, Stephanie Cotton, Dan John Miller, Noel Fletcher, Michael J. Stalmer, Punnavith Koy, Ben Phelps, Joel Thingvall, Ryan J. Gilmer, Alan Holasek, Mostra tutti
Regia: James Ponsoldt
Sceneggiatura/Autore: Donald Margulies
Colonna sonora: Danny Elfman
Fotografia: Jakob Ihre
Costumi: Emma Potter
Produttore: David Kanter, Paul Green, Donald Margulies, Matt DeRoss, James Dahl, Ted O'Neal, Mark Levinson
Produzione: Usa
Genere: Drammatico, Biografico
Durata: 106 minuti
Dove vedere in streaming The End of the Tour
Un film piccolo non è sempre un grande film. Paradosso per dire che se a volte nei film “piccoli” e indipendenti si cela la vera bellezza, il concetto non può essere chiaramente equazionale. Questo di Ponsoldt è un film architettato per essere tale, ma si sgonfia in partenza: Jason Segel è un po’ troppo giuggiolone per essere David Foster Wallace, sembra un hippy sedato cosa che il più grande scrittore postmoderno made in USA palesemente non era; Jesse Eisenberg ha un tipo di recitazione svelta e nervosa piuttosto irritante, mi è sembrato inadatto a rendere plausibile la lacrima che gli scorre sulla guancia.
Leggi tutto
Eccone un altro che mi sono perso a Toronto e me ne sono pentito.
Un film che racconta la conversazione lunga cinque giorni fra il gionalista di Rolling Stone David Lipsky e lo scrittore americano David Foster Wallace autore di Infinite Jest.
La sceneggiatura prende spunto dalla trascrizione integrale dell’intervista, pubblicata nel libro Come diventare se stessi. David Foster Wallace si racconta, senza timore di prolissità, offrendo ai due interpreti Jesse Eisenberg e Jason Segal un ruolo fra i più importanti della loro carriera.
Un film su un autore geniale e sulla letteratura americana. Un film sulla depressione. Un film sul giornalismo. Un on the road già di culto.
Leggi tutto
Un limite così labile tra il detto e il non detto, tra ciò che è e ciò che appare.
Non è facile sentirsi parte dell’uno o dell’altro o credere anche solo di aver capito; in un tale flusso di parole da poter essere ascoltato ad occhi chiusi.
Un’agghiacciante senso di solitudine tra le distese di neve ed il sole oltre i finestrini dell’auto, tra gli sguardi spenti e la spensieratezza di pochi giorni, conclusasi con il ritorno ad una realtà fatta di imposizioni.
“Lui vuole qualcosa di più di quello che ha, io voglio esattamente quello che lui ha già”
Leggi tutto
Interessante per capire il lato provato di DFW ma i troppi stereotipi non fanno analizzare ne con lo scrittore ne con l’intervistatore