Recensione su The Elephant Man

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12 Marzo 2013

Un film con un filo logico per il Lynce, è già un miracolo.
Mi dovrei accontentare di questo, ma non mi riesce di dargli una sufficienza.
Il tema è di una banalità, che più banale non si poteva.
Tutti ce l’hanno a morte con il povero uomo bitorzoluto e allo spettatore scende la lacrimuccia.
Poi non si sa perchè, l’uomo patata incontra persone incredibilmente bbbuone che lo accolgono in casa e vivono per lui.
e tu? sei un uomo bbbuono o un uomo kattivo? andrai in paradiso o all’inferno?
mangerai la sbobba cristiana che ti ha gentilmente riscaldato il Lynce?
Forse il mondo è un pò più complesso di così e certe tematiche andrebbero trattate in un modo più serio.
E se ho scritto delle mostruosità, siate bbbuoni, ricordatevi che brutto è bello.
Adottate questa recensione.

9 commenti

  1. henricho / 12 Marzo 2013

    Secondo me se riduci il film al pasto della “sbobba cristiana” riscaldata da Lynch non hai davvero capito niente visto che uno degli scopi del film è quello di indagare la diversità, o meglio la mostruosità, in un contesto sociale ristretto ma paurosamente vicino al nostro..comunque i gusti personali sono insindacabili…

  2. Presenza / 12 Marzo 2013

    Eh, dato che i gusti personali sono insindacabili, secondo me invece, se non ti accorgi che è “sbobba cristiana” riscaldata allora non hai capito tu niente del film.
    Per quanto mi riguarda, l’indagine sulla diversità è stata fatta penosamente.
    La storia vera di Merrick sarebbe stata molto più interessante e invece è stata stravolta e romanzata fino a renderla patetica.
    Non c’era bisogno di un film come questo, c’era già il gobbo di notre dame che aveva trattato questo tema in questo modo idealizzato.
    Nella vita reale Merrick voleva essere considerato una persona normale.
    Qui Merrick viene dipinto come una persona buona.
    In questa generalizzazione brutto=buono c’è tanto razzismo quanto nella generalizzazione brutto=cattivo, perchè comunque lo si dipinge come una persona diversa e speciale.
    Oltretutto le altre persone buone del film sono sempre belle o comunque di aspetto dolce e materno, mentre i kattivi del film hanno tutti un aspetto meschino e viscido.
    Se lo scopo del film era quello di creare l’associazione brutto=buono, allora i kattivi sarebbero dovuti essere belli e pucciosi.
    E invece inconsciamente il Lynce si è dimostrato vittima del pregiudizio che tanto critica, ricorrendo all’aspetto fisico per caratterizzare i suoi personaggi.
    Tutti giudichiamo le persone in base all’aspetto e non c’è film che ci cambierà su questo.
    Anche le persone buone in un primo momento ti giudicano per il tuo aspetto e solo con il tempo ti giudicano per come sei dentro.
    I personaggi di Lynch invece non maturano, non crescono e non si emancipano dall’apparenza.
    O sono buoni e non vedono le deformità più inquietanti e shockanti (ne sentono gli odori) sin dal primo impatto con il “mostro”, o sono cattivi e rimangono cattivi per tutto il tempo del film.
    La dignità del Merrick reale si perde quando nel film lo si vede sballottato da una situazione all’altra senza che lui sia il vero artefice della sua vita.
    Fortunatamente la sua storia reale è stata diversa da quella raccontata qui.

  3. henricho / 13 Marzo 2013

    Mi sembra di capire che tu punti molto sul concetto di buono e cattivo. Io, personalmente ho letto il film in chiave diversa: ecco perchè secondo me la morale cristiana c’entra poco.
    Dal mio punto di vista è ininfluente che Merrick sia buono o cattivo. E’ diverso. Anzi, per i canoni del tempo, è deforme, inadatto alla società. L’inadeguatezza nasce dall’ignoranza. La scienza rappresentata da Anthony Hopkins dovrebbe andare oltre la supersitizione. In quest’ottica il personaggio non matura e non ha bisogno di farlo. Che poi il “caso clinico” venga descritto con una certa bontà o condiscendenza può pure essere un artificio registico messo in atto per accaparrarsi la simpatia del pubblico (anche se lo trovo improbabile visto il modo di fare di Lynch).
    Quello che secondo me conta non è il fatto che alcuni (buoni) lo accettino e altri (cattivi) no. Conta di più l’esplorazione medico scientifica che si accompagna ad una presa di coscienza che “defome” non significa completamente “diverso”.
    E, anzi, si fa addirittura una distinzione tra chi studia per la gloria personale e chi per la ricerca di una verità più profonda. A questo livello, se vuoi, si può fare una distinzione tra buoni e cattivi.

  4. Presenza / 14 Marzo 2013

    A me pare che sia una costruzione di Lynch, il fatto che per i canoni del tempo, chi è deforme, sia inadatto alla società.
    Nel film viene fatta questa rappresentazione “romanzata”, ma è verosimile?
    Se non è realistica, allora che valore ha questo film?nessuno.
    Da quanto mi risulta, l’Inghilterra vittoriana aveva uno stato forte e che si sforzava di essere presente, per quanto possibile e pur facendo degli errori.
    Una larga fascia della popolozione cittadina delle grandi città inglesi era indigente e di conseguenza ignorante, ma non gliene si possiamo fare certo una colpa.
    L’assunto che le persone ignoranti avessero tutto questo disprezzo per le persone malate e deformi è, però, tutto da verificare.
    Le reazioni stupite sono del tutto normali e istintive, e fanno parte del nostro dna.
    Siamo shockati dalle malattie deformanti (che spesso sono genetiche) così come siamo shockati da un piccolo rettile, perchè la nostra memoria genetica ci dice che i rettili possono essere velenosi, le deformità inabilitanti possono essere ereditarie,ecc.
    Ma dall’essere turbati dall’aspetto fisico, al pensare che quella persona non sia umana c’è una bella differenza.

    E poi cosa c’era di scientifico nell’approccio del dottor Treves? a me risulta che fosse un chirurgo e non uno psicologo e che abbia subito dichiarato di non sapere cosa Merrick abbia e non poterlo curare (neanche come chirurgo).
    Semplicemente lui lo acccoglie in ospedale, lo assiste e gli parla.
    Ha un tipico atteggiamento di amicizia e vicinanza affettivo-emotiva.
    Ovviamente io non ho niente contro tutto ciò, quello che mi infastidisce è che questi atti di bontà vengano quasi sempre da persone benestanti e colte, e siano sempre totali e palesemente esagerati.
    Il dottore che prende Merrick in casa propria prima che in ospedale mi è sembrato assurdo.
    L’attrice che lo va a trovare, recita con lui, lo bacia addirittura mi è sembrato inverosimile.
    Poi vado a guardare la biografia di Merrick e verifico che sono invenzioni del film.
    L’aspetto fisico di Merrick è impattante come un pugno in faccia ma secondo Lynch ci sono persone che ne sono immuni naturalmente.
    Sono persone moralmente superiori alle masse,boh! a un certo punto rinuncio all’idea di capire la sua visione del mondo, sempre che abbia una e che sia coerente.

  5. yorick / 14 Marzo 2013

    “Da quanto mi risulta, l’Inghilterra vittoriana aveva uno stato forte” —> ma anche no :/

  6. Lenore Beadsman / 28 Aprile 2013

    @presenza, ma anche “pò” è un errore di scrittura voluto?
    (In Lynch, comunque, non c’è nessuna sbobba cristiana o presunta tale)

  7. scimmiadigiada / 27 Ottobre 2013

    non trovo grandi riscontri nel film con le tue affermazioni. nel film ci sono “belli/cattivi”, “belli/buoni”, “brutti/cattivi”, “brutti/buoni”… c’è il diverso, c’è il messaggio che la diversità, fisica, deformante, non corrisponda sempre con la grettezza d’animo e con uno sforzo di volontà si può superare l’iniziale, umano, NORMALE senso di disagio e disgusto che si prova dinanzi alla mostruosità fisica per riuscire ad apprezzare l’umanità e la personalità che stanno (eventualmente) dentro la brutta confezione. infatti, il bambino che accompagna il malvagio padrone della creatura non ha paura della creatura che presumibilmente conosce da tempo. il dottore che vede la creatura la prima volta ne è sconvolto ma ha sufficiente apertura mentale per riuscire a sostituire, con il tempo, l’orrore con la pietà e la pietà con l’affetto. del resto ne ha anche l’opportunità, riesce a passare del tempo con lui e a conoscere ed apprezzare l’uomo, non più la creatura. le reazioni dei poveracci e ignoranti che vengono condotti dinanzi a quello che gli viene presentato come un mostro sono coerenti con la situazione. in tre minuti signore e signori il mostro-non parla-non ha coscienza-è un animale o peggio-dieci euro, grazie. che pretendevi, che si buttassero ai piedi di john merrick e l’invitassero alla lettura, volente o nolente, dei sonetti shakespeariani? egli stesso si presenta come un demente e niente più: rifiuta di parlare, limitandosi a dei versi animaleschi. i ricchi hanno un diverso approccio con lui perchè la presentazione è diversa: è un uomo, malato (incurabile), si chiama john merrick, sa parlare e ragionare, è gentile ed educato ecc. possono dunque fare uno sforzo, oltretutto per proprio tornaconto sociale: va di moda. cosa c’è di bello=buono in questo? anzi, è una prova della grettezza del bel mondo che, messo dinanzi alla bellezza interiore (ebbene sì) del diverso, non sa superare i propri limiti: alcuni ne sono disgustati, nonostante mascherino meglio (per educazione?) il loro stato d’animo. john merrick poi, era un buono. magari per forza di cose (gli conveniva esserlo?) ma non è che nella realtà fosse un sociopatico e lynch ne abbia fatto un cristo gentile, perdonante e benedicente. e gli fa dire, altrochè, che il suo desiderio è quello di essere normale, di essere considerato un uomo. non lo grida costantemente durante tutto il film ma ce lo fa capire grandemente. poi lo grida pure, sì.

  8. Presenza / 30 Ottobre 2013

    ciao @scimmiadigiada, cercherò di risponderti punto per punto,
    se cambio il senso di quello che hai scritto prendendone degli estratti,
    correggimi pure, non c’è problema.
    1- “nel film ci sono “belli/cattivi”, “belli/buoni”, “brutti/cattivi”, “brutti/buoni”…
    c’è il diverso, c’è il messaggio che la diversità, fisica, deformante,
    non corrisponda sempre con la grettezza d’animo e con uno sforzo di volontà si può superare l’iniziale, umano,
    NORMALE senso di disagio e disgusto che si prova dinanzi alla mostruosità fisica per riuscire ad apprezzare l’umanità
    e la personalità che stanno (eventualmente) dentro la brutta confezione.”
    Per sostenere il messaggio che la diversità fisica, deformante, non corrisponda sempre con la grettezza d’animo,
    occorrerebbe qualcuno convinto del contrario.
    Cioè qualcuno che pensi che sia automatico che una persona deforme sia anche di animo gretto.
    Se tu mi dici che con uno sforzo si può superare il disgusto iniziale per poi apprezzare l’umanità e la personalità che stanno (eventualmente) dentro la brutta confezione io sono d’accordissimo.
    Il problema è che Merrick nel film non è rappresentato come una persona normale (dentro), come dichiara di voler essere considerato, ma viene mostrato come una persona eccezionale (anche dentro).
    Sa dipingere, fare una specie di découpage, immaginare pezzi di chiesa che non vede, leggere, scrivere, declamare Shakespeare,
    non addormentarsi a teatro, e tutto questo pur avendo vissuto “un genere di vita che noi non possiamo neanche immaginare”.
    E non è per una mera eventualità che Merrick viene mostrato come “bello dentro”.
    Io in questo ho visto una forzatura e un personaggio farlocco volto a dimostrare la tesi: le persone brutte sono necessariamente
    (e non solo eventualmente) bellissime dentro.
    Se mi avesse mostrato un Merrick nella norma, io non avrei avuto niente da ridire, anzi l’avrei trovato più coerente con quando grida di voler essere considerato come tutti gli altri.
    Invece è stato rappresentato come eccezionalmente sensibile, per il gusto dell’ossimoro e per ingenerare una specie
    di senso di colpa in chi ha storto il naso vedendo il suo aspetto fisico (come se non fosse una cosa fisiologica).
    Della serie. ti sei fidato delle apparenze? male, le apparenze ingannano.

    2- “infatti, il bambino che accompagna il malvagio padrone della creatura non ha paura della creatura che presumibilmente conosce da tempo.”
    Devo dire su questo hai ragione, ad una prima visione io non avevo notato che il bambino fosse buono.
    In parte è una colpa mia ma non del tutto perché quando fa la sua prima apparizione (al minuto 13) il bambino grida dietro a Merrick
    tanto quanto Bytes e deve essermi rimasta impressa quella scena più delle successive.
    A una seconda visione del film mi sono accorto che, come dici tu, il bambino si rivela poi molto più clemente e aiuta Merrick
    a scappare in collaborazione con gli altri freaks.
    Però potrei dire che per loro è facile essere empatici con Merrick, perché Bytes è un aguzzino anche con loro.
    Mi sarei stupito di più del contrario, e comunque rimangono gli unici personaggi umili che si dimostrano buoni con lui.
    Posso sempre pensare che lo fanno solo perché sono nella stessa barca.
    Quando lo liberano gli dicono addirittura:”buona fortuna, chi ne ha più bisogno di NOI?”
    Per loro Merrick non è un diverso e quindi non fanno testo.

    3- ” il dottore che vede la creatura la prima volta ne è sconvolto ma ha sufficiente apertura mentale per riuscire a sostituire, con il tempo,
    l’orrore con la pietà e la pietà con l’affetto. del resto ne ha anche l’opportunità, riesce a passare del tempo con lui
    e a conoscere ed apprezzare l’uomo, non più la creatura. ”
    Tutto quello che c’è di certo sul dottore è che quando vede John M. per la prima volta, gli scendono le lacrime.
    Sul motivo che sta dietro a quelle lacrime, francamente, potremmo dibattere per ore, ma i nostri discorsi resterebbero confinati
    al livello della fuffa più fuffosa, in quanto chi di dovere ha ritenuto opportuno lasciare la faccenda nel dubbio.
    Infatti io ho pensato che il dottore piangesse per empatia, cioè che sin da subito abbia pensato a quanto Merrick dovesse soffrire per quella malattia;
    tu (se non sbaglio) l’hai considerata una reazione di disgusto e orrore (che con il tempo si è trasformata in tutt’alttro).
    Perciò a me sembra che il personaggio del dottore sia sempre stato buono nei suoi confronti, mentre a te che ci sia stata una crescita del personaggio.
    Purtroppo penso che rimarremo nel dubbio.
    In compenso non credo che ci siano molti dubbi sul fatto che
    il dottor Treves fosse un uomo buono (e cristiano) perché al minuto 74 circa se lo chiede proprio:
    “sono un uomo buono o un uomo cattivo?”
    e poche scene dopo sarà niente meno che Vittoria (Regina, per Grazia di Dio e Difensore della Fede) a rispondere all’enigma sancendo che accogliere Merrick ha dato all’opera di quell’ospedale
    un senso cristiano (testuali parole).

    4- “le reazioni dei poveracci e ignoranti che vengono condotti dinanzi
    a quello che gli viene presentato come un mostro sono coerenti con la situazione.
    in tre minuti signore e signori il mostro-non parla-non ha coscienza-è un animale o peggio-dieci euro,
    grazie. che pretendevi, che si buttassero ai piedi di john merrick e l’invitassero alla lettura, volente o nolente,
    dei sonetti shakespeariani? egli stesso si presenta come un demente e niente più: rifiuta di parlare, limitandosi a dei versi animaleschi.”
    Le reazioni della maggiorparte della gente di strada sono coerenti con la situazione, come tu dici.
    Però bisogna dire che ci sono parecchi personaggi particolarmente biechi, che si accaniscono contro Merrick con un sadismo considerevole.
    Bytes lo picchia senza motivo, il portiere notturno lo tortura,
    lo sporcaccione con le due prostitute idem, non alza il livello medio.
    La gente alla stazione pensa subito male di lui senza motivo (o quasi), senza bisogno di essere incitata a farlo da nessun discorso introduttivo.
    Io non pretendo che nessuno si butti ai piedi di Merrick.
    Ma se non lo fa la gente comune tanto meno vedo perché lo dovrebbe fare una grande attrice dell’epoca.
    Oltrettutto non si può dire neanche che lei lo faccia solo per farsi vedere,
    perché nel film viene mostrata come piuttosto sincera e convinta di quello che fa.

    5- “i ricchi hanno un diverso approccio con lui perchè la presentazione è diversa: è un uomo, malato (incurabile),
    si chiama john merrick, sa parlare e ragionare, è gentile ed educato ecc. possono dunque fare uno sforzo,
    oltretutto per proprio tornaconto sociale: va di moda. cosa c’è di bello=buono in questo? anzi,
    è una prova della grettezza del bel mondo che, messo dinanzi alla bellezza interiore (ebbene sì) del diverso,
    non sa superare i propri limiti: alcuni ne sono disgustati, nonostante mascherino meglio (per educazione?) il loro stato d’animo.”
    Insisto:le scene con l’attrice erano di un edulcorato tale che ho temuto per la salute dei miei denti.
    Sì, si sentiva qualche brusio di fronte a Merrick (anche da parte loro), ma se tu me lo hai sempre mostrato come incredibilmente spaventoso
    nelle scene con la gente comune, un personaggio non può diventare spaventoso ma non troppo, nè spaventoso meno meno
    nelle scene con le persone benestanti o colte.
    La paura rimane sempre una reazione incontrollata, se no non è paura.
    Ad esempio io sono preparatissimo verso i gechi, so che sono innocui, eppure continuo ad averne paura.
    Se me ne cadesse uno addosso caccerei un urlo involontario.
    Se Merrick è mostruoso (come mi è stato presentato) deve far paura a tutti.

    6- “john merrick poi, era un buono. magari per forza di cose (gli conveniva esserlo?)
    ma non è che nella realtà fosse un sociopatico e lynch ne abbia fatto un cristo gentile,
    perdonante e benedicente. e gli fa dire, altrochè, che il suo desiderio è quello di essere normale,
    di essere considerato un uomo. non lo grida costantemente durante tutto il film ma ce lo fa capire grandemente. poi lo grida pure, sì.”
    Sono d’accordo che Lynch non abbia fatto di Merrick un cristo in quanto persino il Cristo biblico ogni tanto si arrabbiava.
    Il Merrick del film è molto più buono. Non c’è paragone.
    Io penso che il Merrick reale fosse una persona un po’ più normale.
    Va bene romanzare la vicenda, ma un personaggio deve rimanere credibile.
    Se no (per quanto mi riguarda) risulta tutto molto fasullo. 🙂

  9. scimmiadigiada / 31 Ottobre 2013

    “il merrick del film è molto più buono, non c’è paragone” ^_^
    in effetti… facciamo così: diciamo che per necessità filmiche in alcune parti si calca la mano: ti dò per buona l’attrice, ma non è detto che non possa succedere: la furbizia sta nell’uso dell’attrice in quanto personaggio, non nel suo comportamento: parliamo di una persona per mestiere e inclinazione votata all’arte e alla sensibilità, niente di strano che possa avere uno slancio nei confronti di un’anima che sente nobile e in qualche modo affine, senza contare il carico da novanta dell’empatia. può sembrare troppo, d’accordo, ma non lo avverto come un episodio totalmente avulso dalla realtà: parlando di una vicenda straordinaria non credo sia inverosimile pensare a degli atteggiamenti straordinari anche dei protagonisti. magari fra sé e sé john merrick smadonnava tutto il giorno e lynch ha deciso di non farci vedere quest’aspetto del suo carattere. non penso sia sbagliato, se non influisce sul contenuto generale della storia. è risaputo che merrick amasse la lettura e si cimentasse in composizioni poetiche, che costruì realmente un modellino in scala di una cattedrale, che fu un protetto (in senso lato) della famiglia reale in generale e della regina vittoria in particolare, questo per parlare delle doti artistiche e umane dell’uomo. consideriamo anche un minimo di libertà artistica al regista del film, ora. il personaggio che sceglie di portare sullo schermo è così e cosà, ha queste caratteristiche, queste sfortune, queste menomazioni. basta per farne una storia. serve che chiarisca allo spettatore che merrick scoreggiava e qualche volta ha mandato a fare in culo il medico perchè preso in un momento sbagliato? d’accordo che questi aspetti avrebbero reso la misura della normalità che tanto si cerca di far sentire allo spettatore a dispetto della rappresentazione della deformazione, ma la sua mancanza non la vedo come indice di disonestà del regista. a meno che uno non voglia fare un documentario, allora va bene tutto, anche la scoreggia.

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